Q. Principe, Mahler. La musica tra Eros e Thanatos, Bompiani, 2003, pagg. 536
Io non voglio l’armonia, non la voglio per amore verso l’umanità. Preferisco che le sofferenze rimangano invendicate. Rimarrei piuttosto col mio dolore invendicato e col mio sdegno insaziato, anche se avessi torto! Troppo poi si è esagerato il valore di quell’armonia, l’ingresso costa troppo caro per la nostra tasca. E, perciò mi affretto a restituire il mio biglietto d’ingresso. E, se sono un galantuomo, ho l’obbligo di restituirlo al piú presto possibile. E cosí faccio. Non è che non accetti Dio, Aljòsa, ma Gli restituisco nel modo piú rispettoso il mio biglietto.
– Questa è una rivolta, – disse Aljòsa piano, con gli occhi a terra.
F. M. Dostoevskij, I fratelli Karamazov, Garzanti, 1979, vol. I, pagg. 262
il poeta esenin la notte precedente al suo suicidio scrisse col sangue una poesia che si concludeva così (ho trovato varie traduzione, ma questa, la prima che lessi, è quella a cui sono più affezionato):
RispondiElimina"morire non è nuovo sotto questo sole, ma più uovo non è neppure vivere."
Grazie. Una occasione per conoscere nuove personalità.
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