mercoledì 18 giugno 2008

Quanto siete disposti a spendere per vincere un milione?

Non so come mi sia potuto accadere, ma si è cancellato il post del gioco all'asta ecc. Lo risporto qui aggiungendo un edit alla fine.



Molti molti molti anni fa (ma davvero molti, infatti io ero un bimbetto che frequentava i forum [puah, i forum!]) lessi su un forum veramente orribile un post incredibilmente sensato, che colpì me stesso bambino e che non dimenticai mai più. Vi era esposto un aneddoto di cui ho purtroppo dimenticato l'autore e anche i particolari. Il senso però lo tengo bene in mente, e ora proverò a ricostruirlo.


Facciamo un gioco, e questo gioco è una specie di asta in cui il premio è un milione di euro. Le regole rispetto ad un'asta tradizionale sono leggermente diverse, e cioè vince il milione chi fa l'offerta più alta ma, una volta che un partecipante si aggiudica il milione, vengono sottratte tutte le somme proposte sia del vincitore sia dei perdenti. Per semplificare ipotizziamo che all'asta partecipino due concorrenti, i famosi A e B. Inizialmente A offre 100 euro, B rilancia di 200, A rilancia di 1000, B a questo punto finisce i soldi e A vince 999'000 (e cioè il malloppo meno la somma proposta da A) B perde 200 euro e non guadagna nulla. La domanda sarebbe: quanto siamo disposti a perdere per vincere un milione? Ci verrebbe da dire: 999'999 euro (in modo da vincere almeno un euro!), e invece non è così. Una volta arrivati al momento in cui A punta 999'998 e B 999'999 A non metterà fine all'asta come si potrebbe pensare: se farà così non solo farà vincere B, ma perderà anche tutto. Conviene puntare un milione per avere un milione. Ma a questo punto diventa ovvio che neanche B vuole perdere, e quindi l'asta irrazionalmente continua, e può continuare fino all'infinito: ogni giocatore spererà che l'altro si arrenda in modo da recuperare IL POSSIBILE che ad un certo punto sarà sempre e comunque negativo. A offrirà 1'200'000 euro sperando di aggiudicarsi il milione in modo da perdere "solo" 200'000 euro anziché 1'200'000. Credo sia chiaro.
Come si può uscire da questo inferno? Semplicemente decidendosi a perdere una certa quantità prima di ritrovarsi a perderne una maggiore (sperando sempre in un premio che non arriverà mai). Ancora meglio sarebbe non iniziare affatto l'asta! Cosa vorrei comunicare con ciò? Fermarsi prima che... suppongo che abbiate capito benissimo.

Io ho spiegato il tutto veramente male, spero che un briciolo di significato sia penetrato attraverso il mio linguaggio abbozzato e primitivo, e che possiate trarne le dovute conclusioni, se lo ritenete necessario.

Questa cosa mi colpì molto anche se oggi non saprei dire se si tratti di un racconto saggio, ingenuo o infantile. In ogni caso ho pensato di condividerlo: magari qualcuno ne conosce la provenienza. Sarebbe veramente bello scoprire l'autore di una storiella che ho memorizzato per così tanti anni. Vi saluto.

[EDIT] Tra le centinaia e centinaia di commenti ricevuti Alex (Iliade XXIII) mi informa che il gioco è stato inventato da Martin Shubik (INFO). Grandissimo, non speravo più che qualcuno potesse rintracciare la fonte. Grazie!

martedì 3 giugno 2008

Ah, ecco lì che si giustifica

Riesco a leggere tutti i blog a cui sono felicemente iscritto ma proprio non ho tempo per scrivere cose geniali né inutili. Ecco, ora trasformo per 20 secondi questo spazio in un blog personale, e vi rivelo che l' 8 Luglio sosterrò il diploma di pianoforte. Quindi in questo periodo ho un po' da studiare.

Quindi mi aspetto tanti "in bocca al luuuupo" o "in culo alla baleeena", ma nessun "buona fortuna", ché si sa: porta sfiga.