mercoledì 30 aprile 2008

Don't panic

Ho ascoltato il consiglio di tantissime persone e ho letto il primo volume della Guida galattica per autostoppisti. In seguito ho anche visto il film: che bravo, no?

Mi sono imbattutto tramite Wikipedia in una pagina curata dal consulente per la traduzione del suddetto film. Consiglio a tutti gli appassionati di leggere il testo qui, poiché mette in luce piccole perline che nella traduzione attuale della Mondadori sono andate perse. Inoltre il tipo è anche molto simpatico.

Ad esempio.. ma voi avevate capito la battuta Dentarthurdent, verso la fine del libro? Mah, io no. Ora grazie a Corrado Giustozzi l'ho capita.



In ogni caso, io preferisco
NON FATEVI PRENDERE DAL PANICO
a NIENTE PANICO. E voi?


pssss: ho fatto tutte le mie belle cose, e fatemi vantare per aver vinto un concorso pianistico in provincia di Salerno. Ora mi rilasso un po' e magari aggiornerò meglio il blog. Ma anche no. Insomma..

giovedì 24 aprile 2008

Invito all'ascolto: Satie, ovvero

la poetica del vuoto e del silenzio.








Gymnopédie n.1

Gymnopédie n.2

Gymnopédie n.3

mercoledì 23 aprile 2008

Il cattivo gusto [ovvero] Sono un maledetto moralista

Un bel po' di mesi fa (era fine anno 2007), non ricordo su quale blog, c'era un commento che mi rimase in mente. Da premettere che non ricordo l'argomento del topic, ma sono sicuro che non trattasse di libri.
Nel commento c'era scritto qualcosa come:

"Da anobili scopro che quest'anno ho letto 41 libri corrispondenti a circa 13'000 pagine."

TREDICIMILA pagine, tanto per non far pensare ai maligni che fossero 41 libri di 50 pagine ciascuno. Ma poi, io voglio dire...NON TRATTAVA LIBRI, l'argomento. Ma.. il buon gusto... dove...

Ecco, tu che hai scritto quel commento, se mi stai leggendo... sappi che...
...mi sei proprio antipatico. Sì.

martedì 22 aprile 2008

Prefatori, Prefazioni, Trappole infide

La peggior razza di gente che utilizza parole per fare del male è quella dei PREFATORI. Ecco in cosa consiste essere prefatori:

1) Bisogna far credere di aver letto il libro in questione almeno una ventina di volte, in tutte le lingue in cui è stato pubblicato. Sarebbe il massimo riuscire ad essere traduttori e prefatori insieme: in tal caso è obbligatorio sprizzare superbia ad ogni frase e sottointendere che il mondo è un posto migliore grazie alla propria tradizione;

2) Bisogna far credere di aver letto tutte le opere pubblicate (e non) dell'autore e citarle in continuazione, alla rinfusa e senza alcun nesso logico, allo scopo di far sentire il lettore ignorante;

3) Bisogna far credere di aver letto tutti gli studi pubblicati (e non) sul libro in questione, citare decine di esperti ma mostrare in ogni caso di aver afferrato il concetto meglio di tutti. Si potrebbe provare ad aggiungere qualcosa di nuovo alle ricerche letterarie sul libro in questione, ma è inutile (ricorda che si parla di prefatori): molto meglio prendere due citazioni, mischiarle insieme e spacciarle come la nuova grande intuizione sul libro in questione;

4) Bisogna dare al lettore una chiave di lettura assolutamente inutile, che anzi dovrebbe sviare il lettore dalla giusta comprensione del testo;

Il punto più importante dell'essere prefatori è però il seguente:

5) DEVI presentare la trama, elencare tutti gli eventi a sorpresa e soprattutto rivelare il finale. La bravura del prefatore sta proprio nell'inserire questi dati in modo da non far capire al lettore che gli si sta rovinando il libro, fino a che questo non sarà arrivato all'ultima frase/trappola (che ad esempio è "il personaggio muore"). Il lettore leggerà il testo/trappola e quando capirà che il piacere della lettura è inevitabilmente compromesso sarà già tardi e non potrà più fare niente, se non sperare di dimenticare le parole/trappola che invece gli si sono per sempre impresse nella mente. In genere, se il prefatore è sufficientemente bravo il lettore, per la frustazione, non inizierà neppure a leggere il libro. Probabilmente lo brucerà e maledirà il prefatore.

memo: SALTARE-TUTTE-LE-PREFAZIONI

domenica 20 aprile 2008

Assolutamente incredibile.

X: Ciao! Leggi qui.
V: Ah che bello! Sì è un libro famoso, me ne avranno parlato ventine di volte, ma non l'ho mai letto.

---------Saranno passati 3 minuti quando, in un'altra conversazione, mentre si parlava di SOLFEGGIO (e quindi la fantascienza non era neanche lontanamente presente)...

F: Dicono che l'esame sarà intorno al 2o Giugno, ma lo comunicheranno ufficialmente la settimana prima.
V: Hai già fatto la domanda?
F: Sì, la risposta è 42.



V: Ma è incredibile!
F: Non hai mai letto guida galattica per autostoppisti?
V: Una mia amica me ne ha parlato pochissimi minuti fa! Assurdo!
F: Ma dai!
V: [incolla conversazione con X]
F: Minchia, io avrei paura. Ho visto anche il film. Simpatico il film ma meglissimo il libro.
V: Lo leggerò.
F: Sono sconvolta però. Non è neanche mia abitudine citarlo. Credo sia la prima volta in vita mia! E l'ultima volta che ne ho parlato risale a 2 anni fa, quando ho visto il film! Giuro eh!

....a volte capitano cose...

sabato 19 aprile 2008

Tutte le stronzate che ho sentito ieri

Oggi durante la cena in ristorante mi alzerò in piedi e smonterò le tre stronzate che mi sono state propinate ieri senza che avessi l'occasione di poter controbattere in maniera adeguata. Sono così eclatanti che non meriterebbero risposta. Perché faccio queste cose? Forse per risultare ancor più antipatico a quei pochi simpaticoni che escono con me senza aver la decenza di risultare sopportabili : D (mi sento tristemente snob, non è da me!, spero)

TUTTE LE STRONZATE CHE HO SENTITO IERI

1) FINLANDIA e SVEZIA SONO DEGLI STATI A REGIME COMUNISTA!

La Finlandia è una repubblica semipresidenziale; la presidentessa della repubblica è Tarja Halonen, mentre l'attuale primo ministro è Matti Vanhanen. In una Repubblica semipresidenziale, il governo si trova a dipendere dalla fiducia di due organi designati da due differenti consultazioni elettorali, il Presidente della Repubblica e il Parlamento.

La Svezia è una monarchia costituzionale, l'attuale sovrano è Carlo XVI Gustavo, il primo ministro è Fredrik Reinfeldt.

Le seguenti nazioni sono generalmente considerate essere "stati socialisti", in base al senso con cui il termine è stato generalmente usato a partire dalla II guerra mondiale, in quanto stati nei quali il partito comunista al governo ha il monopolio del potere politico.

Gli attuali stati socialisti e i loro partiti di governo:


(Wikipedia)

2) IL CICAP NON HA SAPUTO DARE SPIEGAZIONI PER QUANTO RIGUARDA IL FANTASMA DI AZZURRINA!

No:

Non ci siamo mai occupati espressamente del caso. (Silvano Fuso, CICAP)

3) IL CAPITALE E’ DEL 1887! MARX E’ DI INIZIO ‘900!

Nel 1867 esce il primo libro de Il Capitale. Gli altri escono effettivamente postumi al 1885, dopo la morte di Marx (1818 - 1883).


(Wikipedia)


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Il sacrosanto diritto dei miei amici di dire stronzate è assolutamente sottointeso. E' anzi consigliato esercitarlo il più frequentemente possibile.



EDIT di fine serata: L'ho fatto, è riuscita una cosa simpatica.


Me ne pento moltissimo.

giovedì 17 aprile 2008

Mi sento fortunato!

Mi è venuto in mente un gioco adattissimo ai miei lettori:

Pensate ad una parola o ad una frase o ad un periodo. Qualcosa di non troppo complesso, ma d'interessante, sì. Fatelo ora, prego. Adesso andate su Google e digitate nella barra ciò che avete pensato. Cliccate su "Mi sento fortunato". Rendete partecipi il mondo intero di cosa il caso ha serbato per voi.

(possono accadere cose...)

Io ho digitato "incredibile puntaspilli d'argento" ed è venuto fuori questo simpatico blog:

FRUTTA AL RUM

martedì 15 aprile 2008

A.A.A. Ancora Ligeti, e ancora l'escalier du diable (una scoperta sensazionale)!

Torno nuovamente su questo pezzo per segnalarvi qualcosa di eccezionale.

Premetto: György Ligeti, compositore ungherese di cui abbiamo già parlato proprio a proposito dell'escalier du diable, conosceva bene la matematica. Sappiamo che prima di studiare composizione si dedicò alla fisica e alla matematica: possiamo ipotizzare che queste conoscenze siano confluite in alcune sue composizioni, ma Ligeti non è Xenakis. Quest'ultimo basava l'intera idea compositiva su formule matematiche (che a quanto pare risultarono sbagliate). E' simpatico sapere che Xenakis accusò Ligeti di aver copiato i suoi metodi in Apparitions e in Atmosphères, quando però il nostro amico ungherese non conosceva ancora il collega musicista-matematico.

Ecco il fatto: Qualche settimana fa mi imbattei in maniera totalmente casuale in una certa funzione, il cui nome secondo qualche fonte è funzione di G. Vitali, secondo altri è funzione di Cantor, in ogni caso viene soprannominata come "La scalata del diavolo". Vi ricorda qualcosa? A me sì.
Sinceramente non avrei mai pensato che questo studio (stiamo parlando dello studio n.13 del secondo libro) potesse essere ispirato a qualcosa di matematico, ma a posteriori è in effetti probabile. Anzi, è proprio così! E l'ho scoperto io! Wow.

Possiamo pensare che l'omonimia tra la funzione in questione e il titolo dello studio 13 sia una casualità, e in effetti non ho nessuna prova a dimostrazione che Ligeti si sia davvero ispirato a questa funzione: in nessun sito o libro o articolo su Ligeti ho mai trovato accenni in merito; ugualmente nei siti su questa funzione (così come in wikipedia inglese e francese) Ligeti non viene citato.
A parte il nome, c'è dell'altro che rende l'affinità piuttosto certa. Il grafico della funzione è il seguente:


Prima di proseguire nella lettura vi invito a riascoltare il brano. E' possibile farlo qui, con il video di Greg Anderson. Proseguiamo.

C'è un'analogia che difficilmente si potrebbe definire in maniera precisa. Le cose più evidenti sono che entrambe le scale salgono, ed entrambe salgono a a piccoli passi (Ligeti utilizza la scala cromatica, ovvero al pianoforte i "passi" più piccoli che si possono compiere), con una dilatazione evidente verso la metà che si può identificare chiaramente nel brano (è il punto in cui la salità veloce si ferma e si passa ad una semi-immobilità con accordi lenti e pesanti, nel video di Anderson si trova a 2'20''). Allo stesso modo le piccole fermate (i tratti orizzontali corti o cortissimi visibili nel grafico sopra) possono ricondursi all'utilizzazione di una nota in più ogni 2, 3 o più configurazioni di note, come chiarisce questa immagine:



Ecco come a mio parere Ligeti riesce a rappresentare musicalmente la funzione. La successione viene stabilità dall'accento sulle note segnato con un trattino verticale o con questo segno " > ". Ad esempio, nel primo caso potremo chiamare la successione "corta-corta-lunga", mentre nel secondo "corta-corta-corta-corta-lunga". Mi sembra più o meno chiaro che la diversa successione di accenti rappresenti una diversa lunghezza della gradinata. Inoltre dal breve frammento notiamo che gli accenti si susseguono in maniera irregolare e a prima vista casuale. Leggendo tutto in questo modo possiamo effettivamente trovare una somiglianza elevata tra il grafico e la composizione.

Sappiamo inoltre che questa funzione è un frattale, e ricordo bene che Ligeti parlava di frattali per alcune sue composizioni. A parte l'interesse meramente musicale questa funzione presenta degli aspetti molto curiosi (io ne capisco solo una parte, ma i frattali sono SEMPRE curiosi) che chi è interessato può approfondire qui (italiano) e qui (francese).
E' altresì difficile trovare un'analogia PERFETTA. Ad esempio, sempre nella parte degli accordi (che identificherei con il gradino centrale della funzione, cioè la linea orizzontale più lunga) la funzione è perfettamente diritta, mentre nel brano, anche se molto lentamente, la sezione continua a salire cromaticamente (per un'analogia più diretta queste note dovrebbero essere alla stessa altezza per un tempo più lungo). Spiegherei queste differenze ricordando come già detto che Ligeti non prendeva una funzione e la trascriveva su carta, come similmente facevano suoi colleghi. Ne catturava l'idea e per il resto ci lavorava come meglio credeva, per raggiungere in ogni caso qualcosa che risultasse apprezzabile.



Non ho le conoscenze matematiche adeguate per cercare ulteriori affinità che non siano puramente istintive: affinità che chiunque può rintracciare ascoltando il pezzo e osservando il grafico della funzione.
Ripeto, vantandomi senza il minimo contegno, che (per quanto mi risulta) sono il primo ad aver notato l'affinità. Probabilmente in futuri libri sull'opera ligetiana questa funzione verrà citata. In tal caso pretenderò i diritti per la scoperta.

Ligeti è l'autore più importante del nostro secolo. E' riuscito a trovare il compromesso tra bellezza e complessità, tra estetica e struttura e cioè tra arte e matematica. In questo modo le sue composizioni soddisfano l'ascoltatore rilassato e meno cerebrale così come il giocatore di scacchi.

Chiudo.

"Io frequentavo i corsi di fisica e di matematica. Il calcolo differenziale e integrale l'avevamo già studiato alle superiori; i vettori, la topologia, le matrici e la geometria proiettiva erano argomenti nuovi. Mi interessavano molto, anche se oggi ho dimenticato tutto. Sarei anche potuto diventare un matematico o un fisico, e in tal caso avrei insegnato in qualche università, non so con quale risultato. Di sicuro non avrei svelato il mistero della vita. Per fare quello bisogna essere al posto giusto." Ligeti G.

mercoledì 9 aprile 2008

Oggi è una giornata bellissima

M: Ieri ci sono riuscita...!
V: Cosa? Raccontami.
M: Ero nel letto, e aspettavo di prendere sonno, quando ho iniziato un ragionamento, e l'ho portato a termine! Dopo tutte quelle chiacchiere, quel relativismo, quell'abbozzo di sistematizzazione che serve al salvarci dal baratro e cazzate simili...
V: Sì, sì?
M:Ho iniziato a pensare qualcosa, e da A sono arrivata a B, e poi ho sommato le cose, sono giunta a C, sono tornata in A e con C ho ricavato A'. Non so se mi sono spiegata: ho ricavato A', nonostante tutto!
V: Pensavo avessi superato già da tempo quella fase di imbarazzante relativismo nel quale, per non essere sicuri di nulla, non si riesce a pensare nulla.
M: Massì. Però non avevo capito che 3,14159265358979323 è vero quanto 3,14, almeno in un certo senso, e cioè in quello che ci interessa. E' così banale, una persona stupida ci sarebbe arrivata prima di me! E' questione di buon senso.
V: Allora, cosa hai pensato ieri? Cos'è A' ?

M: Non lo ricordo.

....

M: Non cambia niente.
V: E' vero.

----A Salerno oggi è una giornata bellissima.
[Capita a volte che si stia pensando a qualcosa. C'è questo concetto principale, su cui dobbiamo operare. Ad un certo punto siamo costretti a dover risolvere uno o più concetti secondari. Ci concentriamo su uno di questi finché non lo risolviamo, e soddisfatti torniamo indietro, ma ci rendiamo conto di aver dimenticato qual era la domanda iniziale. Ci sforziamo un po', ma niente, e mentre ce ne rendiamo conto scompare anche il problema secondario, scompare tutto e rimaniamo completamente...
Stavamo davvero pensando a qualcosa?]

domenica 6 aprile 2008

Un dialogo sacro, in piscina

Sì, io vado in piscina.
Immaginate un ragazzo alto magro e bello che ogni sera arrivi in piscina e si prepari a nuotare. Si prepari, e cioè: si sveste, indossa il costume, l'accappatoio, entra in sala e aspetta lo squillo della campana di inizio sessione. Inizialmente pensavo canticchiasse sotto voce, e invece sembra parlare da solo. Parla, dice cose divertenti e ride soddisfatto, poi emette strani rumori con la bocca. Non sembra un handicappato né mostra ritardi. Quando si sente osservato, magari da me, non smette mica di bisbigliare!, no, semplicemente si copre la bocca con una mano e continua come se fosse la cosa più normale del mondo. Dicevo... questo ragazzo aspetta lo squillo della campana e, appena arriva, si siede sul bordo vasca e rimane così. Dopo un'ora si alza e, come tutti, va a farsi la doccia. Perché non ti bagni? Cosa aspetti? Ci potrebbero essere un'infinità di risposte.


[Vorrei fotografarvi questa persona. Immaginatela, seduta sul bordo vasca. Sì.]
Mah.

Non solo ero piuttosto stanco per il comizio veltroniano: l'acqua era gelata, ma io sono fortissimo, e mi butto subito e inizio a riscaldarmi con una quarantina di vasche durante i primi cinque minuti. Sse. Arriva un frequentatore piuttosto sovrappeso che valuta la situazione scendendo comodamente dalla scaletta, quando nota questo solito ragazzo sul bordo che ragiona con se stesso. Con il sorriso e il tono proprio delle persone grasse e socievoli, domanda "Non ti butti?". Perché non ti butti? Capite? Il caso volle che io mi trovassi proprio lì, durante quei magici dieci secondi!

Chi, vedendo questo tipo, non si sarebbe posto una domanda simile? Chi non ha valutato di non essere abbastanza sfacciato per chiedergli il motivo di questo suo apparente spreco di tempo e soldi? E finalmente io avrei conosciuto la risposta. Finalmente, senza neanche immischiarmi. E sapete cosa rispose? Rispose: "Ma è proprio fredda, l'acqua!"

Assaporate queste parole come un vino costoso.


[un dialogo sacro, in piscina]

sabato 5 aprile 2008

Un post difficilissimo (sul comizio del PD a Salerno)

Questo blog non dovrebbe occuparsi di attualità. Sia ben chiaro, io me ne interesso come qualsiasi persona, ma l'idea era che la rete non avesse affatto bisogno di un ulteriore blog del genere, che nessuno avrebbe avuto voglia di leggerlo e che nessuno avrebbe avuto voglia di scriverlo e, insomma, ci sono già altri che dicono perfettamente ciò che penso.
Per questo motivo sintetizzerò diverse cose in un unico post, e poi mi dimenticherò di tutta la realtà per moltissimi mesi, e tornerò ad occuparmi di cose inutili.

1) Ieri comizio del PD a Salerno, alle ore 19.00. Causa pioggia l'evento si è tenuto all'interno del Teatro Augusteo, carino ma poco capiente. L'organizzazione era pessima: i posti erano già tutti occupati da un'ora, la sala con lo schermo era più che piena e soprattutto le casse per il primo quarto d'ora erano su un volume bassissimo, tant'è che molti hanno urlato "VOCE" rivolti allo schermo, sperando che Veltroni captasse il loro fastidio e iniziasse a parlare più forte. "Chi ha organizzato questa roba può organizzare solo comunioni", è il commento di un tizio accanto a me.
Ottime le parole, ottimo il discorso, moltissimi applausi. Veltroni dice che all'inizio della campagna elettorale il PDL era avanti di 20 punti dal PD, mentre ora sono così (mostra i diti indici, uno leggerissimamente più in alto di un altro), e in sala si sente un "MONTA LA RIMONTA" che fa ridere tutti, anche l'impassibile ragazza con la bandiera del Tibet.
Finalmente Veltroni esce e noi possiamo vederlo. Finalmente la decennale esperienza salernitana in cori da stadio serve a qualcosa, e Veltroni viene salutato da svariati inni al PD.
Unica pecca: quando è nel suo bel pullman saluta la folla, ma è solo la sua mano che si sposta a destra e a sinistra. Lui, impassibile, continua a guardare dritto, senza né sorridere né ammiccare. [...]

Magari era stanco. O magari aveva fame. Magari era preoccupato.
Mah.
;

2) Anni fa su un forum si accese la moda di scrivere bestemmie criptate e la più gettonata divenne "pd"! Ben presto i moderatori si stancarono e minacciarono sanzioni, alché un utente particolarmente ispirato affermò che la sigla significava nient'altro che "pantofole diaboliche";

3) Veltroni mi è piaciuto moltissimo, ho applaudito spesso e insomma è andato proprio come doveva andare. Spero sinceramente che il PD vinca, eppure non voterò il PD. Avevo già pensato di fare una campagna individuale pro-PD, una specie di -azione parallela- consistente nel parlare bene del PD a tutti i parenti, amici, conoscenti e sconosciuti.
Eppure, suona sempre pessimo dire "il PD è magnifico, bisogna votarlo! Leggi il programma, vedi che bel partito, è un partito nuovo, di ggiovani!, vota PD!" e poi aggiungere "però io non lo voto". Quindi in linea con la mia pessima filosofia, da oggi mentirò spudoratamente. Affermerò che invece voterò proprio il PD, che "perché non dovrei farlo?", che è l'unica scelta veramente forte per contrastare la destra ecc. ecc. e, tanto, chi lo sa dove metterò la x?
Non è la verità, d'accordo, e allora? La verità è sopravvalutata. Tiè.
;

4) Nella sala, in mezzo alla folla, c'era questa ragazza. Bella, sola, dall'aspetto deciso, non sembrava interessarsi punto alle parole di Veltroni. Aveva in mano la bandiera del Tibet, e l'ha tenuta sollevata per tutto il tempo. Quando uno gli ha chiesto cosa rappresentasse, lei ha sfoderato il sorriso più bello del mondo e ha risposto.

Ecco, quella ragazza... Quella ragazza simboleggia qualcosa;

5) A proposito, vota PD! Anch'io lo voto!