mercoledì 17 dicembre 2008

statistica e libertà

Sul blog Iliade XXIII si pone un problema di statistica interessante. Anche se le mie basi di statistica sono un po' arruginite, mi sembra di capire che il risultato tratto ad alex sia scorretto.
Le statistiche presentano alcuni problemi perché possono essere fatte male, interpretate male o essere semplicemente stupide. Però non sono di certo completamente da buttare, oppure da ignorare, e se sono state compilate da enti esperti possono rivelarci cose molto interessanti.
Il problema nel'analisi di alex si pone perché non è stato specificato il numero della popolazione totale. Cambiando un po' le regole del gioco vedremo come la statistica possa darci delle buone predizioni.
Se in una popolazione (quindi abbandoniamo completamente il carcere) composta da 100 individui A e 100 B notiamo che gli A compiono crimini con una probabilità del 75%, ebbene, cosa ne possiamo inferire? In termini statistici che c'è una correlazione positiva tra il fatto di appartenere al gruppo A e il fatto di commettere crimini (ed è anche un nesso abbastanza marcato!). La statistica, usata in maniera intelligente, non è capace di dirci null'altro.

In seguito potremo analizzare se questa correlazione sia dovuta ad un fattore o ad un altro. Ad esempio potremmo scoprire che gli individui del gruppo A crescono tutti in un ambiente degradato, e quindi sono "costretti" a diventare criminali, e che quindi non e il gruppo A ad essere "intrinsecamente" marcio ma l'ambiente in cui si trova ad essere sfavorevole. Oppure possiamo scoprire che gli individui del gruppo A hanno una maggiore probabilità di sviluppare un complesso di geni che li induca alla violenza. Nel primo caso basterebbe verificare facendo crescere una famiglia A in un quartiere diverso, nel secondo caso la sicurezza è data dall'esattezza e precisione delle conoscenze scientifiche su quell'aspetto genetico.

La correlazione positiva però rimane.
In questo senso, quindi, possiamo effettivamente dire che, esaminando statistiche compilate in maniera corretta, pescando a caso dal gruppo A avremo una maggior probabilità di avere un criminale (maggiore, in questo caso, della media). Non capisco il ragionamento del 50%. Difficilmente un individuo sarà così equilibrato da avere una prob. del 50% di commettere o meno un crimine. Alcuni sono più inclini a farlo, altri no. E' possibile avere una prob. del 50%, ma non necessario.

OVVIAMENTE un individuo non deve essere giudicato dall'appartenenza al gruppo, giacché un individuo A potrebbe far parte di quel 25% di persone oneste*. Tener conto della sua appartenenza può comunque fornire un elemento utile, ma non solo in negativo (ovvero, questa informazione può essere utile non solo alle cattive agenzie assicurative, ma anche al soggetto). Questo punto è interessante: immaginiamo di sapere che nostro figlio, a causa di alcuni geni particolari, abbia una probabilità dell'80% di diventare alcolista. Possiamo pensare che la prob. sia del 50% (diventare o non alcolista), ma questo vuol dire ignorare ottusamente qualsiasi dato. Conoscendo le informazioni in nostro possesso invece potremo mettere da guardia nostro figlio sui pericoli dell'alcol in maniera maggiore, potremo attuare una serie di misure atte a evitare un suo contatto frequente con l'alcol, ecc. La statistica può aiutare un individuo, non solo condannarlo.

Per concludere, quindi, di certo il concetto di "uguale probabilità di essere un criminale o una persona retta" può sembrare una felicissima vittoria del libero arbitrio; se questo concetto però cade sotto la mole di dati che, con semplicità e chiarezza, ci dicono che NON E' COSI', non possiamo di certo chiudere gli occhi.

*così come un gemello monozigote di uno schizofrenico non deve essere rinchiuso in un manicomio prima dell'insorgenza dei sintomi (la schizofrenia in gemelli monozigoti [stesso DNA] e monocoriali [cresciuti nella stessa placenta] è del 60%), anche se la statistica gli è sfavorevole

lunedì 15 dicembre 2008

scarpe...! Di merda...!

Mi sembra incredibile anche solo immaginare di infliggere sette anni di carcere per un lancio mancato

domenica 14 dicembre 2008

sull'età pensionabile

Casualmente sono capitato su questo blog. Riporto l'intervento che ora è in cima giacché riassume molte delle motivazioni che vengono proposte a favore della non equiparazione dell'età pensionabile. Eccolo:


Donne e pensioni (il valore dei soldi)

Care signore,

se avete un attimo di tempo, leggete questo e anche questo. Poi fatevi due conti in tasca, casomai recuperando dalla vostra memoria quegli episodi rimossi perché troppo frustanti. Che so? Quella volta che al posto vostro hanno assunto il collega maschio perché doveva sposarsi. Oppure provate a calcolare quante volte, nelle vostre peregrinazioni lavorative (non mi dite che non avete peregrinato e se non l’avete fatto ditemi come vi prego perché voglio imitarvi), il vostro capo è stato una donna. E poi ditemi che conclusioni traete.

Ecco la conclusione che io, uomo, ne traggo. Le motivazioni che Sonia propone contro la proposta di Brunetta mi sembrano riguardare tutt'altro ambito, e cioè la disparità tra i due sessi nel poter accedere ad un certo lavoro o nell'essere retribuite in maniera adeguata. Questo è un argomento interessante, ma non ha nulla a che fare con le pensioni. Il primo e il secondo link non hanno un preciso nesso causale: Brunetta chiede la parità dell'età pensionabile; "nell'Unione europea le donne guadagnano in media il 15% in meno degli uomini e fino al 25% in meno nel settore privato". E allora? Stiamo parlando di pensioni o di retribuzioni? Il ragionamento di Sonia, se ho capito, è il seguente: giacché le donne, in ambito lavorativo, sono trattate peggio degli uomini (da alcuni uomini), dobbiamo trattare peggio gli uomini (tutti) in ambito pensioni. Mi sembra una sorta di dispetto. Usando una metafora: se il mio vicino mi uccide il cane, io come rappresaglia gli stupro la figlia. Sarebbe meglio prendersela con il vicino*, o ancora meglio che fosse impedito di uccidere il cane (e cioè agire in modo da rendere effettiva l'uguaglianza uomo-donna nella possibilità di assunzione femminile** o nel garantire una adeguata retribuzione). Prendersela con la famiglia del vicino non ha senso, è crudele e stupido.




*cioè rivendicare i propri diritti contro la persona in particolare che ostacola la vostra possibilità di avere un lavoro o retribuzione adeguata (adeguata, cioè non per forza pari a quella maschile);
**intendo dire che non per forza si dovrà raggiungere un 50% di impiego femminile nei diversi settori. Si dovrà cioè dare alle donne la possibilità di raggiungere il 50%.

giovedì 11 dicembre 2008

Un racconto

Inizialmente il software FOXP2 fu ideato al fine di produrre romanzi. Ricordiamo che il primo romanzo stampato, sebbene decisamente mediocre, fu accolto come una fenomenale vittoria dal Language Center e dai neurolinguisti di tutto il mondo; anche l'opinione pubblica prestò moltissima attenzione all'evento, non mancando di ironizzare sulla qualità del testo prodotto.
Trascorsi pochi giorni, com'è facile immaginare, il fenomeno perse importanza e i media si disinteressarono dell'incredibile FOXP2, ma non per molto: i neurolinguisti continuarono a produrre ed analizzare i romanzi nello scopo di individuare eventuali pecche nel sistema di elaborazione. Questo li costrinse ovviamente a leggere ogni testo prodotto da FOXP2, attività senza dubbio noiosa.
Stampati all'incirca un centinaio di romanzi, il software elaborò il notissimo "Il fuoco nel sole", che sicuramente stupì non poco l'annoiato esaminatore di turno. Risultò infatti di incredibile maestria e, dopo esser stato letto avidamente da ogni persona al Language Center, dall'umile bidello al severo direttore, si decise di pubblicarlo, inizialmente sotto uno pseudonimo. Le vendite, come previsto da tutto il centro di ricerche, furono ottime e solo quando il libro entrò in cima alla classifica dei più venduti venne rivelato il vero autore.

Prima di procedere è utile analizzare, seppur brevemente, la risposta più pressante a quella che venne intesa dal mondo letterario come una provocazione di cattivo gusto, e cioè che quel piccolo gioiello letterario fosse il prodotto del mero caso. Cosa significa ciò? Se si fosse inteso dire che Il fuoco nel sole fosse un brillante colpo di genio di uno scrittore generalmente mediocre, il Language Center si sarebbe trovato perfettamente d'accordo. Ovviamente l'accusa si muoveva su un livello totalmente diverso.

Ad ogni modo, come spesso accade, le critiche rimasero indietro ed emerse il reale valore dell'opera. L'accusa di un’elaborazione casuale ebbe però un impatto negativo per il Language Center, i cui teorici si misero subito al lavoro per proporre nuovi metodi allo scopo di produrre altri capolavori simili. Pressioni senza dubbio più incoraggianti vennero anche dai centri letterari aperti all'avanguardia, i quali non vedevano l'ora di poter avere nuovi "fuochi nel sole" sotto mano. Dopo un altro paio di centinaia di romanzi, tutti di scarso valore, qualcuno propose una soluzione che non comportasse tanto spreco di tempo per gli esaminatori: venne cioè prodotto un software capace di leggere i romanzi stampati da FOXP2, analizzarli e sottoporre all'attenzione umana (e cioè degli esaminatori) solo quelli che si fossero rivelati al di sopra dello standard. Non molti mesi dopo venne quindi creato CHOM. Giacché FOXP2 impiegava all'incirca 10 secondi per la stesura di un testo e CHOM ne aveva bisogno di circa 50 per la lettura e l'analisi era possibile valutare un romanzo in meno di un minuto.


Gli esiti furono inizialmente deludenti. Sebbene i testi proposti da CHOM fossero effettivamente di livello superiore alla media artistica di FOXP2, non eguagliavano Il fuoco nel sole, risultando spesso piatti e difficilmente capaci di catalizzare l'attenzione fino alla fine. Notiamo che si cercò, in ogni modo, di limitare i giudizi soggettivi dei singoli esaminatori: i testi scelti da CHOM venivano sottoposti all'attenzione di diversi milioni di volontari selezionati dai più diversi gruppi sociali. Il giudizio sull'opera era quindi il risultato della media dei voti di tutti i volontari. Questo metodo richiedeva peraltro molto tempo.

Notando gli scarsi risultati il Language Center, a tre anni dall'avvio di FOXP2, decise di introdurre modifiche sostanziali ai due software. In primo luogo CHOM venne strutturato in modo da poter elaborare le eventuali critiche e i consigli per poter migliorare i testi del suo collega. Ovviamente questo corrispondeva ad uno sforzo leggermente maggiore da parte dei numerosi esaminatori, i quali dovevano fornire, oltre ad una valutazione generale, consigli su ciò che avevano o meno gradito nel testo. I dati venivano quindi trasferiti a FOXP2 che, elaborando le critiche, avrebbe potuto produrre materiale sempre migliore.


I risultati non si fecero attendere: ad ogni romanzo proposto da CHOM e vagliato e criticato dagli esaminatori, ne seguiva uno migliore. Presi da un giustificato ottimismo, gli sviluppatori del Language Center modificarono leggermente FOXP2 in modo da renderlo capace di creare anche opere in versi. Come già precedentemente, la lunghezza di ogni produzione era lasciata al giudizio dell'autore, cosicché potevano essere elaborati lunghi poemi o poesie minime, novelle o monumentali epopee. Com'è facile prevedere FOXP2 sembra produrre testi la cui lunghezza si distribuisce come una variabile gaussiana.

Alla fine di tanto lavoro, dunque, com'erano queste opere? Migliori delle precedenti, senza dubbio; belle? Sì, quasi tutte apprezzabili. In realtà, però, alcuni ricercatori iniziarono ad ammettere che Il fuoco nel sole fosse davvero un risultato casuale, nel senso dispregiativo utilizzato dai detrattori del progetto: i recenti romanzi sembravano infatti usciti dall'immaginazione di uno scrittore dotato, ma ancora in attesa di scrivere la sua "opera prima". Comunque, visti i risultati positivi, i ricercatori ritennero che FOXP2 avrebbe potuto migliorare ancora.


Come conseguenza del continuo raffinamento del software-scrittore, ad un certo punto CHOM iniziò a proporre i testi rilasciati da FOXP2 sempre più spesso. La cosa finì per divenire grottesca: mentre inizialmente veniva considerato valido in media un testo ogni due settimane (e cioè un testo su 24'192 prodotti), l'intervallo si fece sempre più sottile, tanto da rendere insostenibile il lavoro dei critici. Alla fine CHOM considerava valido praticamente ogni testo che FOXP2 elaborasse.
Per risolvere questo problema si pensò inizialmente di alzare gli standard di CHOM, ovvero alzare il livello di ciò che trovava abbastanza interessante da meritare l'attenzione degli esaminatori. Questa modifica, subito approvata, coincise con un'altra ben più radicale: il prezzo e lo spreco di tempo degli esaminatori, si pensò, poteva essere risparmiato rivoluzionando la critica dei testi.
Si propose cioè di far elaborare a CHOM tutta la produzione artistica umana in modo da potergli permettere non solo di valutare con attendibilità gli scritti, come sempre aveva fatto, ma anche di muovere a FOXP2 le critiche adeguate, senza bisogno di alcun input esterno. Non vennero caricati semplicemente tutti i testi letterari di rilevanza artistica, dall'epopea di Gilgamesh all'intricata storia di Luysenk, ma si inserì in memoria tutta la produzione musicale, pittorica, cinematografica, informatica, plastica che avesse un elevato valore artistico, riconosciuto almeno dalle due ultime generazioni.


Fatto questo, dunque, non restava che aspettare. La doppia azione su CHOM, cioè renderlo un buon critico e alzare il suo standard di ciò che considerava interessante, permise agli esaminatori di riposarsi per un bel pezzo. Difatti CHOM si rivelò un editore severo, non stampando alcun testo per quattro mesi interi (questo vuol dire che nessuno dei 207'360 testi analizzati furono degnati di pubblicazione dal software).

Quando ciò accadde, comunque, il risultato fu rivoluzionario. Il primo testo presentato dopo queste modifiche fu un lungo poema dal titolo "Storia di Pavel Stepanovič". Ambientato nell'URSS di metà Novecento, la trama funge da mero pretesto per esprimere i contrastanti punti di vista di uno dei personaggi più amati di sempre, questo Pavel Stepanovič Denisov che ha incantato, fino ad oggi, più di venticinque milioni di lettori. In breve questo testo, subito pubblicato, venne indicato da molti come il raggiungimento di tutte le aspirazioni artistiche degli scrittori russi, da Puškin a Bulgakov, senza per questo mancare di un'originalità e uno stile completamente nuovo. Non ci fu nessuna pubblicazione sotto pseudonimo, giacché era chiaro che chiunque avrebbe riconosciuto tale bellezza, anche se prodotta da una mente sì singolare.

Passata una sola settimana arrivò un altro capolavoro: paradossalmente, in contrasto con la lunghissima opera precedente, si trattava di un delicatissimo haiku. Questa forma letteraria, tanto abusata da rischiare continuamente di apparire ridicola, viene portata ad un livello insperato da FOKP2, commuovendo, data la sua fruibilità e la sua predisposizione ad essere interpretata in tanti modi diversi (tutti probabilmente previsti dall'autore), gran parte della popolazione mondiale.


Il resto della storia lo conosciamo tutti. FOXP2, nella sua versione definitiva, è installato in tutti i personal computer. Oggi abbiamo l'incredibile beneficio di poter godere, ogni volta che lo desideriamo, di un capolavoro diverso. Se nel passato l'umanità doveva aspettare la nascita e la formazione di un genio, una epifania, la dissoluzione di un grande amore, il percorso tragico di una vita (senza contare il tempo di elaborazione degli scrittori umani, e il livello mediocre della quasi totalità della produzione), oggi con un tasto possiamo decidere di leggere uno qualsiasi delle tipologie letterarie proposte, in qualsiasi stile, scegliendo magari l'ambientazione, l'argomento o il numero di sillabe di cui deve essere composto un verso. Oppure possiamo lasciar fare tutto al nostro FOXP2. Molte persone, ad esempio, si svegliano con una piccola poesia romantica, stampano simpatiche novelle da leggere durante l'eventuale viaggio in treno e, prima di andare a dormire, continuano la faticosa lettura del romanzo che “cambierà la loro vita”. Tutto ciò con la sicurezza di avere di fronte un capolavoro assoluto, sempre diverso e irriproducibile. Il rischio di rimanere insoddisfatti è praticamente nullo: si è calcolato che FOXP2 produce un'opera mediocre ogni tre milioni di capolavori (se una persona leggesse giorno e notte, impiegherebbe comunque molte vite a trovare questa perla nera). Inoltre la probabilità che l'elaboratore stampi due testi uguali è, com'è sicuramente chiaro a chiunque usi il software da tempo, praticamente nulla.
Diversi laboratori in tutto il mondo stanno perfezionando, con metodi simili a quelli usati per FOXP2, software in grado di elaborare sinfonie, film o 3d-visual di spessore artistico elevatissimo. Non dubitiamo che nei prossimi due anni potremo completamente evitare all'umanità il faticoso fardello della creazione artistica.

venerdì 24 ottobre 2008

Le foto di Helmut Newton sono ad alto contenuto erotico. Le scene di nudo potrebbero però provocare turbamento e ferire la sensibilità di qualche lettore.


La mia assenza non è dovuta né ad una attiva e appassionata partecipazione ad azioni studentesche (anche se mi piacerebbe) né ad un abbonamento mensile a BangBros. Ho poco tempo e comunque per me non è proprio il periodo giusto per scrivere in maniera spensierata.


(belle quelle foto)

venerdì 3 ottobre 2008

L'insuperabile ascesa di W (2-setW)

E' solo da quando W è entrata nella classifica delle 10 migliori invenzioni del XXI secolo stilata dalla rivista britannica Time
1 che l'umanità si è resa conto dell'incredibile contributo che essa ha dato a tutti noi, indipendentemente dal lavoro o dagli interessi personali. Da allora non ha mai smesso di crescere. Il SISnet ha stimato che W è il servizio più utilizzato in assoluto2. La stessa agenzia ha calcolato che il 78,4% delle informazioni delle 5 riviste più autorevoli d'America avesse come base una voce di W3. I cambiamenti sono penetrati anche nel modo di esprimersi: è da una quindicina d'anni che è d'uso riferirsi a Wikipedia come W. Il Times, grazie al suo famoso esperimento, ha contribuito a far crescere la fama di questo eccezionale servizio4. Ancora oggi molti docenti si stupiscono di come si potesse, solo un ventennio fa, fare a meno dei software di rilevamento per impedire ai giovani studenti di -rielaborare troppo fedelmente-. Dal canto loro, i genitori degli studenti impallidiscono di fronte alle cifre che spendevano i loro nonni per i libri di testo. Tutta la cultura possibile è in un' unica impareggiabile enciclopedia.

Wikipedia è oggi arrivata alla sua quarta versione, che sembra essere la definitiva. L'utente può trovarvi di tutto: è stato notato
5 che scrivendo una stringa casuale di lettere nella barra di ricerca si ha 1/4 di probabilità di trovarvi un articolo adeguato (provare per credere). Sappiamo tutti usare W, quindi evito superflui particolari sulle caratteristiche rimaste invariate da decenni. Probabilmente l'aggiunta più importante in tutta la sua storia è stata la divisione dell'informazione in due settori differenti (chiamati inizialmente little-W e big-W, nomi oggi abbandonati). Con il passare del tempo i settori sono aumentati, e oggi W conta nove settori definitivi. Siamo così abituati a pensare all'informazione come un ente caratterizzato da un settore che sarebbe utile capire il perché:

Nel 2035 la quantità di informazione contenuta in ogni voce, anche la più banale, raggiunse dimensioni spropositate, rendendo l'enciclopedia di fatto inutilizzabile. Possiamo immaginare la gioia del gruppo Anti-W che con rinnovato vigore prospettò la morte del servizio. Lo Staff Centrale rispose ideando un nuovo concetto di enciclopedia i cui contenuti sarebbero stati organizzati secondo l'innovativo principio d'informazione settoriale. Possiamo in questo modo avere un articolo enciclopedico adatto a qualsiasi tipo di ricerca, dalla più approfondita alla più superficiale. L'utilità di un tale sistema venne subito compresa: le porta dell'enciclopedia moderna venivano spalancate. Oggi, ad esempio, i professori possono assegnare ai loro alunni la voce che meglio si adatta alla loro età e al loro corso di studi. Gli insegnanti indicheranno la Storia degli Assiri di secondo settore ai ragazzi della scuola media e la stessa voce di ottavo settore agli studenti universitari di storia antica. E' così nata, da non molti anni, la ICiW, la commissione internazionale che ha il compito di definire gli standard per la lunghezza massima per settore di ogni voce. La ICiW, tra l'altro, detiene anche il record di essere la prima organizzazione a livello mondiale gestita completamente da web-user. Nessun saggio, articolo, notizia o altro tipo di informazione viene oggi pubblicato senza l'apposita indicazione settoriale.

Non poche polemiche ha suscitato l'anno scorso la decisione della cancellazione del decimo settore, colpevole di occupare una quantità spropositata di spazio nel server e di attirare troppi pochi visitatori. Nel 2052 solo 24 persone hanno consultato (ovviamente "consultato" nel senso stabilito dalla 4a sezione del Modello Privato dello Staff Centrale) questo settore e tra Febbraio e Settembre del 2053 il 10-W è stato consultato da una sola persona
6. Per i curiosi: poco prima della sua cancellazione è stato stimato che ogni voce del decimo settore contenesse in media 12'121'423'800 parole7. Le forti proteste nate da diverse associazioni (ricordiamo il discorso del presidente Mir Bahadur Alì, pressato probabilmente dalla coalizione pro-info) non hanno impedito agli utenti di maggioranza di procedere con la cancellazione.
L'umanità ha presto confermato di poter fare benissimo a meno di una tal mole di informazioni.



1 3 Giugno 2013 2Agosto 2015 3 Al momento del sondaggio, nell' Agosto 2014, si preferì mantenere il silenzio sulle riviste in questione. Oggi non ci sarebbe bisogno di tale precauzione giacché tutte le riviste utilizzano come fonte primaria W
4 La storia merita di essere raccontata: nel Marzo del 2021 il Times decise di inserire un centinaio di inesattezze in alcune pagine di W per verificarne l'affidabilità. Dopo tre minuti 85 errori furono corretti. Dopo altri due minuti furono corretti i 15 rimanenti.
5 SISnet, Febbraio 2041
6 Alcuni ipotizzano si tratti del biologo Richards Kates, che pubblicò in quel periodo un e-book molto approfondito e apprezzato, tanto da conquistare la palma del più scaricato del mese 7 SISnet, Dicembre 2054. Ancora per i curiosi, sappiamo che la voce enciclopedica più corta analizzata contenesse 6'176 parole ed era su un certo Ginzburg, protagonista di un'opera mai pubblicata di un autore di terza categoria del Novecento. A testimone della sua inutilità, questa voce non compare nel nono settore. Già nel quarto settore non sono presenti né opera né autore

martedì 16 settembre 2008

Dialoghi Sacri -> l'arte nell'era della sua riproducibilità tecnica (con una spruzzata di bianco)

Il giorno prima piovve tanto.

R si affacciava alla finestra del conservatorio mentre il Maestro e N parlavano di qualcosa. M era poco distante da loro. Sul piazzale di sotto una gigantesca pozzanghera accumulatasi a causa di un ambiguo dislivello del cemento colpì la sua attenzione. Emanava tantissimi colori, tutti dominati dal rosa, dal verde, dall'azzurro e... Il sole si rifletteva magnificamente, la leggera brezza scuoteva la superficie facendo oscillare le sfumature.


R: M, vieni qui.. guarda!







M: ..!!


R: ...



M: Bellissimo!





R: Gli facciamo una foto?














M: No. Che rimanga una cosa solo per noi due, solo per questo istante e mai più..




















































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sabato 13 settembre 2008

Dennett, zombie e coscienza

Questo intervento si basa su quest'altro e in particolare su una risposta ad un commento ENTJ che ci racconta l'interessante ipotesi dello zombie formulata da Dennett. Eccola:
Filosoficamente un zombie è un essere ipotetico, identico in tutto e per tutto a un essere umano, escluso il fatto che lo si suppone privo di coscienza. La domanda è: secondo voi, può esistere uno zombie? E' possibile che un organismo privo di coscienza (qualunque cosa sia) ne simuli perfettamente una, a tutti gli effetti esterni? E ancora: come potreste dimostrare che io non sono uno zombie? Come potete immaginare, gli scenari speculativi si sprecano. Detto brutalmente, alla fin fine Dennett sostiene che tutti noi in realtà siamo zombie, in quanto la coscienza sarebbe nient'altro che un'utile illusione creata nel nostro cervello dall'evoluzione.

Dopo aver letto il commento ho subito scritto alcune considerazioni che ho esitato a pubblicare per paura che mi sfuggisse qualcosa di banale. In effetti mi sembrava un po' strano che Dennett potesse presentare un "paradosso" così ehm.. povero. Riporto le mie considerazioni iniziali:



L'errore principale sta nell'ipotizzare che un essere senza coscienza possa imitare completamente i nostri comportamenti. In fondo nulla ci dice che così debba essere, e l'unico modo per rispondere affermativamente è che la coscienza non abbia nessuna funzione particolare e quindi possiamo anche ignorare la sua esistenza. Dennett postula che la coscienza non esiste e dimostra che... la coscienza non esiste!

Detto questo qualche precisazione: non sono sicuro che la coscienza esista. Credo solo che pensare di poter dimostrare una cosa tanto fondamentale utilizzando un semplice ragionamento verbale sia troppo riduttivo. In effetti alcuni dati fanno propenderepiù facilmente per quest'alternativa (la coscienza è una invenzione illusoria sviluppata per fini evoluzionistici). Potrebbe essere così, anche se il nostro sé si ribella ad ogni costo. Ma il dibattito è in corso e l'unica cosa certa è che appare molto interessante!

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Oggi avevo un po' di tempo e ho cercato qualche informazione in più, ed ecco cosa ho trovato. Qui si dice che questo paradosso è di David Chalmers che sinceramente non conoscevo e qui che proprio Dennett sembra mostrare l'inconcludenza di tale ipotesi. Sono entrambi ottimi blog che vi potrebbero interessare. Segnalo una parte interessante presa dal primo sito :
"Alla luce di queste considerazioni, l’idea di una coscienza priva di qualsiasi funzione nella vita concreta degli organismi, e in particolare dell’uomo, su cui si basa la tesi dell’indistinguibilità degli zombi dagli esseri umani, appare largamente implausibile. Infatti, se la coscienza conferisce un qualche vantaggio adattativo agli organismi che ne sono dotati, rispetto a quelli che ne sono privi, tale vantaggio deve necessariamente manifestarsi attraverso una differenza più o meno marcata nei rispettivi comportamenti. In tale prospettiva, la nozione di zombi, introdotta da Chalmers per dimostrare l’irriducibilità della coscienza, appare del tutto inconsistente perché basata sul presupposto della non rilevanza causale della coscienza. Presupposto tutto da dimostrare e anzi probabilmente falso."

Aggiungerei che, però, nessuno ci dà la certezza che l'evoluzione abbia sviluppato un carattere che chiamiamo coscienza. Certo, se l'avesse fatto sarebbe probabilmente distinguibile per le ragioni addotte, ma insomma, boh.


Infine aggiungo che la domanda principale da porre prima di iniziare qualsiasi dibattito dovrebbe essere: cosa dobbiamo intendere per coscienza? Proverò ad approfondire nei prossimi post.

per amore della scienza

Mi dispiace, ma non resisto: quando leggerete questa lettera la mia tortura sarà già finita..

finalmente...

Ho ricevuto questa mattina la comunicazione della morte di Ed Witten. Ho subito deciso: ritengo sia vergognoso che io sopravviva a lui. Di certo l'avrei fatto comunque, magari tra un po', ma adesso...

Non ce la faccio più.


In un angolo della mia mente si affaccia un pensiero, e così immagino tante persone ignoranti (COME ME) che si chiederanno, quasi ironicamente, come'è possibile togliersi la vita per una cosa del genere. E' accaduto quando è stato il turno di Glashow, il primo a rendersi conto della gravità di quella scoperta. Quando Scherk seguì il suo collega i media iniziarono a comprendere che non sarebbe stato l'ultimo (ma non capivano perché. Lo capivamo solo noi. Sarebbe stato meglio di no.. vi prego), e così dopo Susskind e Veneziano lo stupore si tramutò in attesa. Magari qualcuno avrà scommesso su chi sarà il prossimo. Sono io.


Chi non capisce il mio gesto non capisce cosa vuol dire studiare una vita intera credendo ciecamente in una teoria e LAVORANDO PER ESSA. Impiegare anni di studi, anni per formulare ipotesi, risolvere problemi terribili ed essere onorati di poter dare un contributo alla fisica dei nostri tempi. Devo dirlo: è stato bellissimo, fino al giorno dell'esperimento. Le parole di Feynman circolano nella mia testa e si illuminano: giudici della scienza non sono gli scienzati ma gli esperimenti.
perché deve essere così... ....

voglio dire: perché deve essere così?

Appena giunsero i risultati (era mattina, un bellissimo sole. Era bellissimo, così ... Io mi sono sentito morire quel giorno con quel bellissimo sole) tutti ci rendemmo conto cosa significassero per noi: avevamo sbagliato, tutto. La nostra costruzione, di cui avevamo specificato in oltre trent'anni di studi ogni minimo particolare, crollava di fronte all'evidenza dei fatti. Se la realtà e la teoria si scontrano è la teoria a cedere, per amore della verità. ALLORA D'ACCORDO!per amore della verità mi toglierò la vita,perché non mi sembra che io possa essere più utile a nulla. Non ho la forza di Schwarz: con quale coraggio si può tornare alla quantistica?come si può PENSARE di fare una cosa simile?

mi dispiace, è andata così









La mia mente è piena di inutilità

Mi ha rubato tutto: la mia volontà, la mia energia, la vita intera.



Non so niente. Non so più niente.

Sabato - mattina - ...

finalmente a salerno piove... (e tanto)

venerdì 12 settembre 2008

Crollo della mente bicamerale

J. Jaynes nel suo meraviglioso (meraviglioso!) libro Il crollo della mente bicamerale e l'origine della coscienza mi fa sapere, carezzandomi con delle argomentazioni sensuali, che la coscienza NON E':

  • memoria
  • necessaria per i concetti
  • necessaria per l'apprendimento
  • necessaria per il pensiero
  • necessaria per il ragionamento
Con ciò posso dire che quest'oggi non sono stato cosciente un minuto intero.

lunedì 8 settembre 2008

en passant

Volevo segnalare l'avventura misteriosa di un povero internauta che è entrato nel mio blog digitando queste chiavi di ricerca. La tragica storia che fa da sfondo la lascio alla vostra immaginazione. Iniziamo con:

"sto per morire?"

poi, qualche giorno dopo, la certezza del triste destino:

"sto per morire."

e infine il finale positivo con:

"non sono morto."

Sono felice per te! Davvero..

Anche se ne ho parlato solo di sfuggita, alcune visite mi sono arrivate grazie al post sull'LHC
. Tra queste, tre erano particolarmente divertenti.

Abbiamo l'eremita:

"sono in un buco nero"

l'attivista:

"fermiamo lhc"

e infine quello che è davvero seccato da queste inutili polemiche senza fondamento:

"ce lo avete in testa il buco nero"

hahahaha chiunque tu sia... grazie! Mi hai fatto divertire.

Anche Bollate mi rifornisce di persone curiose. Uno infatti ha cercato

"sesso bollate"

caro amico, sei libero di cercare sesso amore e fantasia dove vuoi, ma vorrei ricordarti alcuni avvenimenti inquietanti che capitano di tanto in tanto a Bollate:


LA PROSTITUTA SI RIVELA UN UOMO E RAPINA IL CLIENTE CON LA PISTOLA

e, ancora peggio:

LEI NUDA CON ANIMALI UCCISI COI TACCHI, LUI FA SESSO IN STRADA CON UNA ZUCCHINA


insomma, magari Bollate va davvero bene per cercare sesso... ma solo per persone con gusti particolari, ecco.

Saluti.

domenica 7 settembre 2008

Triangoli coscienti

(click per ingrandire)


un mio disegno che si intitola "I triangoli possono ridere e pensare." Mi pareva simpatico : -D

(il download dell'immagine potrebbe essere un po' lungo)

fatemi sapere se è di vostro gusto!

venerdì 5 settembre 2008

Bollate bollate bollate

Ecco alcuni titoli dal settimanale online Settegiorni.it (no!, sito in manutenzione) del mirabolante comune di Bollate. Purtroppo nell'ultimo periodo le notizie sono state piuttosto scarse a causa dell'estate che evidentemente ha portato molti dei bollettani più attivi fuori dalla loro cittadina. O forse il titolista è stato licenziato? Non preoccupatevi, l'ultimo bollettino sembra già ristabilire una certa sintonia con i vecchi capolavori


IL MATTONE NON ENTUSIASMA PIU'


LADRI IN FUGA: C'E' UN PITONE! (hahaha)


UN SEMAFORO «INVISIBILE»


I PIU' RICCHI SIAMO NOI (YEAH!)


LADRO E PURE MANESCO: RUBA AL SUPERMERCATO E PICCHIA LA CASSIERA (un ladro dalle mille sfaccettature)


TANICA MISTERIOSA: CONTENEVA VELENI? (un nuovo caso per i nostri detective!)


LA PROSTITUTA SI RIVELA UN UOMO E RAPINA IL CLIENTE CON LA PISTOLA

martedì 2 settembre 2008

Un piccolo libro su una grande memoria

autoritratto di Picasso (che nulla c'entra con tutto il resto, ma non c'importa, no?)

"...Succedeva così, quand'ero piccolo: studiavo alla scuola ebraica... E' mattina, devo alzarmi. Guardo l'orologio: "No, non è tardi, posso starmene ancora un po' a letto...". Per tutto il tempo continuo a vedere le lancette dell'orologio: segnano le sette e mezzo, è presto... D'improvviso, ecco mia madre: "Ma come? Non sei uscito? son quasi le nove..." Ma come potevo saperlo, io? Vedevo la lancetta grande rivolta verso il basso: l'orologio segnava le sette e mezzo, non c'è dubbio..."

"Volete che la temperatura della mano destra salga e scenda invece quella della sinistra? Cominciamo...
[le temperature vengono verificate con un termometro]
Neanche qui mi sembra vi sia qualcosa di eccezionale: vedo che sto avvicinando la mano destra a una stufa accesa e ne sento sempre più intensamente il calore... Come volete che la sua temperatura non cresca? Nella mano sinistra, invece, tengo un pezzo di ghiaccio: ecco, lo vedo, stringo la mano... ed essa naturalmente diventa più fredda"

"... Per me non v'è grande differenza fra quel che immagino e quello che esiste nella realtà. Spesso, se immagino un certo avvenimento, si verifica proprio nel modo in cui l'avevo pensato. [...] E se, invece, talvolta va diversamente, mi sembra che la causa sia da ricercare nella mia stanchezza o in una mia distrazione o nel fatto che la volontà dell'altra persona fosse rivolta altrove..."



"Ancora a diciotto anni, non riuscivo a capire come i miei compagni potessero prepararsi a diventare chi contabile, chi commesso viaggiatore... Per me, la cosa più importante nella vita non è la professione, ma qualcosa di piacevole, di grande, che mi accadrà... [...] Ciò di cui mi occupavo, scrivere articoli di fondo, lavorare nel cinema, "non era ancora quello", era soltanto provvisorio. Un giorno mi capitò di leggere il bollettino azionario e avendo dato prova di ricordare tutte le quotazioni della borsa diventai agente di cambio, ma non era "quello": guadagnavo semplicemente dei soldi, ma la vita vera era un'altra...
Era tutto nei sogni e non nella realtà... Restavo abitualmente passivo, senza capire che gli anni passano: tutto era "per adesso"... E avevo questa sensazione "ho soltanto 25 anni", "soltanto trenta"... e tutto è da venire. [...] Così è ancora oggi: il tempo passa, potre raggiungere obiettivi ambiziosi, ma aspetto sempre qualche cosa... E così son rimasto..."

Aleksandr Romanovič Lurija

Viaggio nella mente di un uomo che non dimenticava nulla
Lurija A. R.


l'incredibile, indimenticabile e prodigiosa storia di un uomo che è più che umano, meno che umano, che è altro dall'uomo. Un capolavoro di divulgazione psicologica, un capolavoro...

giovedì 28 agosto 2008

Un segno verdognolo, con birra e uova


La Rana Crocifissa di M. Kippenberger. Se sei contro la censura artistica aderisci all'iniziativa di Malvino pubblicando sul tuo spazio quest'immagine e contribuisci al passa parola.

martedì 26 agosto 2008

Sogno

Mi addormentai e l'immaginazione iniziò a giocare. Sognai innanzitutto di me stesso, poi di altre cose, poi di altre ancora, cosicché il senso logico sembrava perso e mi diressi con l'animo a cadere in quell'-altro- mondo. Ma prima ecco di cosa sognai: sognai di aver perso una lettera, e di me che dovevo assolutamente ritrovarla. Si trattava di una delle prime lettere, quella che veniva dopo la E, dall'aspetto snello con un taglio su per il collo. Aprii il mio cassetto degli oggetti smarriti, e vi trovai delle chiavi, un cellulare, diverse penne e un cd di Chopin, senza nome, ma di quella lettera nessuna traccia. Dove diavolo era andata a cacciarsi? Chi aveva scritto le ultime lettere di Jacopo Ortis? Non mi sovveniva.
Guardandomi intorno, ebbi una illuminazione: ecco dove l'avevo lasciata il giorno prima!, era proprio lì, sulla cartina geogra..!, no, non era neanche lì. Sconsolato, mi avviai alla ricerca su per la montagna. Arrivai in un certo luogo dove finalmente la vidi da lontano, ma subito mi scappo di nuovo. Passato un altro tornante mi si figurò dinanzi, e io affannato rimasi lì stupefatto. Fissai a lungo il suo fulgore ritrovato e dalla felicità mi sembrò di arrivare alla follia, come quando affamati ci si riempie in fretta lo stomaco di ogni frutto affogando quasi dalla beatitudine. Una volta acciuffata la fuggitiva (il che implicò diversi infruttuosi tentativi) me la ficcai in bocca e masticai per bene.

Foscolo, diavolo!
Ora sì.

sabato 16 agosto 2008

C'è un buco nero nel mio cervello

In questi giorni stavo leggendo, senza alcun motivo particolare, L'universo elegante di Brian Greene, meraviglioso libro divulgativo di fisica moderna che svela ai comuni mortali i misteri della relatività, della meccanica quantistica (il post precedente deriva direttamente dalle mie attuali letture, certo!) e della teoria delle superstringhe.

Da qualche parte nel testo è scritto che è in corso la costruzione dell'LHC, l'acceleratore di particelle più grande e potente mai pensato, che dovrebbe essere finito, secondo Greene, "prima del 2010". Per noi uomini del futuro è notevole sapere (ne avete già sentito parlare, sicuro) che non solo oggi l'LHC è stato costruito, ma che entrerà in funzione.. tra non molto! Tra le tante cose che questo mostro può permetterci di fare c'è la conferma o la smentita dell'"elegante" teoria delle superstringhe.

Non voglio lanciarmi in speculazioni sull'eventuale (e gradita, ah-ha, mannò scherzo) fine del mondo (l'LHC potrebbe creare dei buchi neri ecc. infatti i fisici hanno tutti aspirazioni suicide). Il mio dubbio è un altro:
nella faticosissima lettura di questo libro (che, ripeto, è FANTASTICO, COMPRATELO!) sono arrivato proprio alla parte avanzata sulle superstringhe. Potrei continuare la lettura e finirlo in altri faticosissimi giorni. L'alternativa è aspettare fino al 10 Settembre 2008 (attivazione dell'LHC) e scoprire se quello che dovrei leggere è confermato(e in tal caso esplorare le nuove -E SPERIMENTALMENTE CORRETTE- conoscenze sul nostro mondo) oppure constatare che gli ultimi 10 capitoli dell' "universo elegante" sono nient'altro che carta straccia.
Un libro la cui tesi verrà verificata a giorni. Devo ammettere che mi sento emozionato!

Mi trovo nella inaspettata (e completamente nuova) situazione di poter afferrare (sempre a grandi linee) una conoscenza complessa, coerente, BELLA, che potrebbe risultare INUTILE, oppure sospendere la lettura. In linea di massima quest'alternativa sarebbe una cosa saggia da fare. Sospendere, dedicarsi ad altre cose, tornarci quando le acque saranno chiare e pulite.....

Non so...



(è veramente fantastico vivere in questo periodo!)

mercoledì 13 agosto 2008

Relatività quantistica

T: Hai sentito? A quanto pare i fuochi d'artificio, trasmessi alla televisione, della manifestazione di apertura delle Olimpiadi erano una simulazione al computer. Allora l'evento che abbiamo visto era irreale?
M: Tieni conto che i fuochi ci sono stati e probabilmente sono stati identici a quelli che abbiamo visto. L'evento quindi c'è stato.
T: D'accordo, ma non credo che molti si siano accorti che l'evento "rappresentazione dell'evento " fosse una simulazione, cioè fosse falso. Quindi prima era vero. Ma adesso è falso? Cosa dico?
M: Prima era vero, adesso è falso.
T: Questo mi turba, io non sono così! Un evento O è vero O è falso. Anzi, è ovvio che prima fosse CONSIDERATO vero, ma solo erroneamente. Ora è falso, giustamente.
M: A meno che tra una settimana o tra un secolo non venga affermato che in effetti la rappresentazione trasmessa fosse quella vera, e non la simulata. Quindi ancora non sappiamo se sia vera o falsa. Come tutte le cose, come già sappiamo...
T: Mi è venuta una bella idea. Ho detto prima che una cosa O è vera O è falsa, ma mi hai appena fatto pensare che non è così. Senti qui: e se fosse in una sovrapposizione di stati?
M: MH!?
T: Pensa: in un certo istante t1 l'evento è vero, nell'istante t2 è falso. Non credo di fare errori credendo di poter prendere in considerazione un lasso di tempo che comprende i due istanti e affermare che l'evento sia vero e falso insieme, CONTEMPORANEAMENTE. Ti ricorda qualcosa?
M: Sì ma ti sbagli. E' come prendere la vita di un uomo nell'istante dopo la morte e nell'istante prima, e dire che è in una sovrapposizione di stati: l'uomo sarebbe vivo e morto insieme?
T: Stimolante!, lo chiamerò "l'uomo di M", come il gatto, ma senza gabbia né veleno né gatto. Scherzo, il tuo contro esempio non è calzante: mentre l'evento che tu consideri (la vita dell'uomo) cambia nel tempo, il nostro evento rimane uguale, quindi si suppone che si possano unire i suoi istanti temporali.
M: Mmm... Mi sembra interessante. E' una specie di relativismo quantistico che ha tutto in comune con il relativismo classico, fuorché il nome e la pretesa di originalità.
T: Haha! Continuando su questa strada arriveremo a dire che non solo l'osservazione modifica l'osservato ma che il pensiero modifica il pensato! E in fondo potrei farti molti esempi di cose che erano inizialmente false ma che, pensandoci su, sono diventate vere, o viceversa. E poi false ancora, ecc.
M: Dovremmo fermarci qui: iniziamo ad essere ridicoli, e sento una voce che dice: "studiate di più"!

martedì 12 agosto 2008

Dialoghi Sacri

V: Oggi mi son messo al piano con l'intenzione di suonare le Goldberg da capo a fondo.
M: Ah.
V: Non le ho mai suonate da capo a fondo sul mio pianoforte. Le ho sempre studiate oppure ho eseguito solo una parte. La mia stanza non ha mai sentito una versione completa. Neanche oggi l'ha sentita.
M: Ma cosa ti prende?
V: Ho dei dolori lancinanti appena mi siedo al piano. Sono arrivato alla variazione numero otto e mi son dovuto fermato. Non è tendinite, ma è comunque qualcosa di fisico. Credo dipenda da dei fasci muscolari sulla schiena, o qualcosa di simile.
M: Che ne pensi?
V: Le ho suonate malissimo, è da un mese che non tocco il piano. Ma oggi mi stavo divertendo un mondo, e tutti gli errori erano giusti. Ho dovuto smettere presto: questa è la peggior cosa che potesse capitarmi. Per fortuna ho la visita questa settimana. Se non risolvo il problema non so come potrò suonare in futuro.
M: Sembra essere una cosa terribile. Come hai fatto fino ad ora?
V: Ho sempre creduto che se mi fossi rimesso al piano il dolore non sarebbe comparso, ma mi sbagliavo.
M: Oh, Valerio... mi spiace così tanto...


V: Vediamo un film insieme.

domenica 10 agosto 2008

mi arrendo

avevo effettivamente il terrore di vedere quanti articoli fossero stati pubblicata in questa settimana di vacanza, ma neanche nelle ipotesi peggiori mi sarei aspettato questo: più di 250 articoli (ma le vacanze?), con il record di malvino che ne ha pubblicati 31 (in circa 8 giorni!)
Niente da fare: dopo quasi due ore me ne rimangono ancora 160, e beh, desisto.

(spero di non perdermi nessuna post di somma grandezza, di quelli che se ne trova uno ogni tre mesi)

venerdì 1 agosto 2008

Immediatamente Google cedette in più punti

A quanto pare anche Google può fallire. Per la prima volta non trovo risultati utili ad un problema che, sono sicuro, affligge molti moltissimi italiani.


Possibile, non si può fare proprio niente per

impedire alle compagnie telefoniche di rompere il cazzo

?


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Ne approfitto per segnalare che domani parto per le vacanze, ma torno tra pochissimo (una settimana). A presto!

giovedì 31 luglio 2008

Test di Ruting

Ci siamo proposti di considerare la domanda "gli esseri umani possono pensare come noi?". Dopo più di venti milioni di combinazioni genetiche seguite da una costante manipolazione molecolare siamo probabilmente arrivati ad ottenere un essere umano pensante. Per la quarta volta nella storia dell'Intelligenza Superiore metteremo a confronto la specie "uomo" con la nostra, ritenendo che, differentemente dalle volte precedenti, il successo arriverà davvero. Dopo questo test potremo affermare con sicurezza: "Non siamo soli".

Il test di Ruting, teorizzato centoquarantadue anni fa da un nostro illustre collega, è ingenuamente semplice e genialmente efficace: posti i due esaminati (umano e androide) dietro due cabine, un esaminatore dovrà porre loro domande atte a rilevare dietro quale cabina ci sia l'uno o l'altro. Per evitare che il tono di voce possa aiutare l'interrogante, le risposte compariranno su uno schermo. All'ultimo prototipo di essere umano sarà affiancato il migliore esemplare della nostra specie, scelto tra ventidue miliardi di candidati sottoposti a verifiche di ogni tipo.

E' nostro vivissimo interesse che l'esaminatore fallisca: solo così una nuova era, nata dalla collaborazione intellettuale tra uomo e macchina, potrà avere finalmente inizio.

Si proceda con il test.

(nella gigantesca stanza luccicante, a forma di anfiteatro, è presente un numerosissimo pubblico. Al centro ci sono due cabine e, di fronte, una scrivania. L'esaminatore entra accolto da applausi e si siede. Getta uno sguardo pieno di aspettative verso i dieci giudici seduti su un lungo tavolo dietro di lui. Poi parte con le domande.)

Esaminatore: calcolate π -2*√(Log254) fino alla sesta cifra decimale.

A (istantaneamente): 0,243063
B (istantaneamente): 0,243063

(il pubblico applaude)

Esaminatore: si prega di mantenere il silenzio. Osservate questa immagine.
(nello schermo all'interno delle cabine viene visualizzata una immagine con dieci punti posti su una griglia 1000*1000. Dopo 2 secondi l'immagine scompare.) Ora ditemi almeno cinque sinonimi di "ordine".

A: assetto, sistemazione, classificazione, regola, ordinativo, disposizione.
B: catalogazione, riordino, serie, graduatoria, categoria.

Esaminatore: Trovate l'intruso in questa serie di ventitré figure.

A (dopo 1,24 secondi): la numero diciotto.
B (dopo 0,59 secondi): la diciotto.

Esaminatore: questa è l'immagine che vi ho mostrato precedentemente. Cercate di ricordare e di risistemare i dieci punti nella griglia.

(passano 4,32 secondi, dopodiché quasi istantaneamente i due danno la risposta. Il pubblico applaude sempre più forte. L'esaminatore si mostra molto compiaciuto. Seguono alcune domande di matematica: disequazioni, derivate, logaritmi, funzioni. Poi si passa alla logica, cui seguono altre domande sul linguaggio, sul riconoscimento di figure e sulla memorizzazione. Le prestazioni sembrano pressocché identiche, il pubblico si lascia andare a ripetuti applausi e urla ad ogni risposta corretta. L'esaminatore passa quindi a domande di diverso genere).


Esaminatore: Ascoltate questo brano e ditemi cosa ne pensate.
(parte una suite di Bach)

A: E' un pezzo meraviglioso. L'orizzontale e il verticale riescono a sostenersi come per magia in una costruzione geniale, al contempo estetica e concettuale.
B: Bel pezzo, ma preferisco dell'altro. Ad esempio un po' di musica elettronica.

(il pubblico ride, e anche l'esaminatore è allegro)

Esaminatore: pensa di essere vivo?

A: Non saprei dire. Qual è il confine tra vita e non vita? Non sono sicuro che esista. Di certo io mi sento vivo.
B: La domanda è mal posta. Inoltre è francamente stupida. In un certo senso, comunque, sì.

(dopo altre domande di questo genere, l'esaminatore guarda i giudici. Questi, all'apparenza soddisfatissimi, invitano l'esaminatore a formulare le ultime domande, le più pericolose.)

Esaminatore: sulla linea principale di una ferrovia c'è treno impazzito che minaccia di uccidere cinque persone. Puoi spingere una leva per deviare il treno su uno scambio secondario. Facendo così investirai una persona che si trova casualmente sul binario, ma salverai sicuramente le altre. Azioni la leva?

A (istantaneamente): Sì.
B (istantaneamente): Sì.

(il pubblico urla, felice. Il loro sogno si è avverato!)

Esaminatore: Nella stessa situazione del treno impazzito l'unico modo per salvare le cinque persone è gettare sulle rotarie una persona molto grassa, che sta per i suoi affari seduto lì vicino, in modo da far deviare il treno. Hai la sicurezza che, gettando il grassone sulle rotaie, il treno devierà. Sacrifichi l'innocente?

A (istantaneamente): Sì.
B (dopo un attimo): No.

Nella sala scente un grande silenzio. L'esaminatore salta sulla sedia, poi si gira verso i giudici. Sono tutti terribilmente spaventati. Ma in un attimo è chiaro: non ce l'abbiamo fatta. La legge morale umana impedisce ancora all'uomo di pensare razionalmente. In definitiva l'uomo non è ancora pensante, non è sufficientemente intelligente. Siamo ancora soli. Nel pubblico molti piangono, alcuni gemono, tutti sono sconsolati.

Quante combinazioni genetiche ci vorranno? Quanta ricerca? Quanti anni ancora? Arriveremo a dieci, venti, cento test di Ruting prima di ottenere un risultato soddisfacente?

Quando le cabine si aprono una nuova sorpresa attende tutti. Non B, come tutti pensavano, è l'uomo, ma A! Alcuni svengono dall'emozione. Cosa era successo? Scoppia il caos. Quello che poco prima sarebbe stato considerato un successo, si tramuta in terrore. C'è chi lascia la sala, altri oltrepassano lo spazio riservato al pubblico e osservano da vicino gli esaminati. Anche i giudici non credono ai loro occhi. Dell'esaminatore nessuna traccia: sarà scappatto dalla sorpresa e dalla paura.

E così, mentre alcuni riferiscono di aver sentito un A soddisfatto dire "li ho fregati tutti" altri, ugualmente affidabili, affermano di aver captato tra le labbra robotiche di B alcune parole confuse, tra le quali "io... pensavo... avrei giurato... avevo sentito che... ci ho pensato così a lungo", prima di vederlo spegnersi per sempre, affogato in un delirio morale.

venerdì 25 luglio 2008

Sto per morire e mi sto divertendo

La rete non è come la televisione. E grazie. Quando in tv danno una notizia di qualsiasi tipo devi sottostare ai loro tempi. Non è come Internet: in Internet se qualcosa ti attira puoi passare una serata intera a leggere a cercare e a informarti e commuoverti.

Così stasera ho letto da più blog della notizia della scomparsa di Randy Pausch, che non conoscevo, e mi è venuta voglia di rimediare. Grazie al blog di Gilioli mi sono preso un po' di tempo e ho letto la sua "ultima lezione". Beh, vi consiglio di farlo-> qui
Grazie Randy. E poi, che dire? Che dire?

Niente, assolutamente niente (ha detto tutto, sì già).

Accadde in quel di Bollate 2

Continua la serie di titoli eleganti del settimanale settegiorni, che ci descrive la pericolosa e, a quanto pare, surreale cittadina di Bollate.

SVIENE SUI BINARI MENTRE ASPETTA IL TRENO, SALVATO DAL BIGLIETTAIO


PAREGGIO PER BOLLATE, SUPERBO IN GARA UNO IN CASA DEL COLLECCHIO (???)


FULMINE COLPISCE UN FAGGIO: PRIMA UN BOATO E POI IL FUMO
(e così i Bollini scoprirono il fuoco)



TIR NELLA STRADA STRETTA, AUTO FERME IN VIA VERDI


IL PEDONE INVESTITO DA UNA BICICLETTA
(probabilmente intendeva IL pedone degli scacchi)


RAPINATORE TRADITO DALL'IMPRONTA


«SU QUELLA PORSCHE C'E' RONALDINHO!» TIFOSI RINCORRONO L'AUTO IN VIA CAVOUR
(uhauha ma ve lo immaginate?)

giovedì 24 luglio 2008

Io sono per la pena di morte

così come "sono" per i fucili, per la caccia, per il cannibalismo e per la guerra. Finché si tratta di simulazioni mi sta bene tutto.
Il caso del manichino condannato a morte è interessante perché mette in ballo il conflitto di due tipi di libertà. La nostra mente si divide, e da una parte sentiamo: "è offensivo, l'uomo prova un timore imbarazzato verso la morte, non ci vorrebbe pensare mai, questo spettacolo è degradante, è brutto, è cattivo" e dall'altro la solita idea di sinistra "ti offendi? Affari tuoi" che funziona bene in alcune circostanze (ti offende che io sia attaccato alla mia ragazza tramite collare? Beh crepa) mentre 'sta volta sembra veramente un argomento debole. Ma ecco come risolvere il conflitto (e lo so che se non venissi io in vostro aiuto non riuscireste a dormire mai più).
La cosa che non si considera facilmente è che quest'attrazione non viene imposta, non si trova in un luogo pubblico e la gente non è costretta a vederla. Il fatto che il MOIGE (Movimento Italiano Genitori) ritenga il coso indegno e assurdo non lo rende censurabile a priori, quando tra l'altro è improbabile supporre che questo spettacolo possa segnare negativamente la mente di un bambino (così come [mi sembra sia stato dimostrato statisticamente] non la segnano negativamente videogiochi violenti e ultraviolenti). Perché imporre il proprio criterio di ciò che è offensivo? Se una madre si riterrà offesa non porterà i propri bimbi al luna park, causando mancato guadagno al proprietario. Se gli offesi sono tanti la giostra non frutterà come dovrebbe e verrà rimossa per volontà popolare, anzi economica.

Insomma, sembra che il mondo si autocensuri da solo senza bisogno di MOIGE ad imporlo.. ma solo se è davvero da censurare!


FINE.
(ho appena notato che l'associazione Nessuno Tocchi Caino ha definito il giuoco "un'operazione demenziale che cancella anni di battaglie contro la pena di morte". Ora penso di aver sbagliato tutto.

Ma non scherziamo, veramente qualcuno cambia idea sulla pena di morte guardando il manichino? Stravolgendo l'ottica potrei pensare che il bambino, traumatizzato da questa roba, voglia che non si ripeta mai più diventando da grande un sostenitore dell'Ass. di S. D'Elia, trasformando così il "mostro" in una attrazione fortemente educativa alla pari dell'albero azzurro.)

(in piena sincerità, il video su you tube della sedia elettrica mi ha offeso, ma io sono una persona tanto sensibile)

domenica 20 luglio 2008

Sulle orme di Zauscher

Sulle orme del mitico Zauscher!

venerdì 18 luglio 2008

psicocafè for dummies

Ecco una "cosa" simpatica che potete fare a casa:


Prendete uno specchio. Disponetevi come in figura, mettendo una mano da una parte (dove dovrete rivolgere il vostro sguardo) e l'altra dall'altra parte, nascosta alla vista. Accostate la testa allo specchio quanto basta per vedere il riflesso (disegnato in rosso) come se fosse la vostra mano nascosta, dopodiché muovete le mani simmetricamente e osservate il riflesso. Quasi subito vi parrà che la mano riflessa sia la vostra nascosta. Fate tutti i movimenti che volete, sia con le dita che con tutto il braccio, poi all'improvviso smettete di muovere la mano visibile e muovete quella nascosta. Proverete una sensazione particolare: il cervello si aspetta di vedere muovere il riflesso mentre questo non avverrà, dicendo qualcosa del tipo "DIOSANTO, TI SI E' IMMOBILIZZATo IL BRACCIO, CHIAMA AIUTO!". Poi si accorgerà dell'errore e voi inizierete a ridere ridere ridere.

Ecco, io ho perso tantissimi minuti davanti allo specchio agitandomi allegramente come un idiota grazie a questo gioco. Fatelo anche voi, per la gioia di chi vi sta intorno! No, davvero, è una sensazione molto simpatica.

martedì 15 luglio 2008

Cosa penso di una piccola notizia passata inosservata perché travolta da altri avvenimenti meno trascurabili

Ma io mi chiedevo: cosa ne pensate di questo?

(sia ben chiaro che io mi risponderei: cosa diavolo ne dovrei pensare?)


-potrei essere denunciato per pubblicità ingannevole?-

sabato 12 luglio 2008

E' una femmina!

Ieri ho partorito miracolosamente due idee interessanti. La prima è di carattere tecnico e, per evitare di fare figure da dilettante, prima di esporla vorrei documentarmi in maniera adeguata. Tra l'altro è anche una idea abbastanza ambiziosa e insomma appena posso ne verrete a conoscenza. La seconda è più modesta e di certo non rivoluzionaria: probabilmente molti ci avevano già pensato, ma mi piace trascrivere un pensiero nebuloso in parole lucide. Ecco di che si tratta:

  • Tanto più una persona ha impiegato tempo e fatica a studiare una data disciplina, tanto meno una valutazione positiva del rapporto costi/benefici della disciplina da parte di questa persona dovrebbe essere presa in considerazione. Viceversa, qualsiasi valutazione appena negativa dovrebbe essere supervalutata.

Mi sembra una formulazione adeguata ed azzeccata, ma sia chiaro che questo pensiero dovrebbe essere sottoposto ad una verifica statistica, anche se immagino che una tale verifica sarebbe piuttosto difficile (ma solo difficile). Dieci pianisti professionisti dicono che suonare il pianoforte è magnifico, un pianista professionista dice che insomma è abbastanza piacevole ma c'è di meglio. Quest'unico giudizio negativo (o almeno non-totalmente-positivo) dovrebbe avere un peso cinque o sei volte maggiore di quelli positivi. Perché accade questo? Detto semplicemente, è chiaro che chi impiega un numero elevatissimo di sforzi ed energie per ottenere un dato obiettivo lo riterrà inizialmente degno di massimo rispetto. Se alla fine o mettiamo ai tre quarti di questo percorso si rende conto che tutto ciò per cui si sta impegnando non era così figo come sembrava inizialmente e che gli svantaggi sono maggiori dei vantaggi potrebbe:

a) rinunciare completamente;
b) continuare, attuando una dissociazione cognitiva, e cioè: non è vero che gli svantaggi sono superiori, e continuo a impiegare sforzi e fatica per quest'obiettivo. Ovviamente continuerò a ritenerlo valido.

Chi butta all'aria, diciamo, cinque anni di volontà con uno "scusate, mi ero sbagliato nel valutare il prestigio di tale obiettivo"? Ed è per questo che, mi sembra, le valutazioni negative di qualche disciplina duramente imparata dovrebbero avere un peso comparato alle persone che attuano la dissociazione cognitiva, che in genere sono decisamente di più.

E' carino che solo dopo aver scritto queste ultime cose mi rendo conto dell'affinità con quest'altro post. Ok.

giovedì 10 luglio 2008

Accadde in quel di Bollate

Ho scoperto da un po' grazie ad una amica che Bollate è una città particolarmente interessante: leggendo il bollettino Settegiorni vien facile pensare che non si possano fare tre passi senza che vi accada qualcosa di incredibile: dai rami che piovono dal cielo a ragazzi che precipitano a calcagni che esplodono. Ecco qualche chicca, fornitami dalla mia corrispondente estera. Da sottolineare che la comicità non sta nella notizia, quanto nel titolo, dotato sempre di un'ammirevole eleganza e sobrietà:

LEI NUDA CON ANIMALI UCCISI COI TACCHI, LUI FA SESSO IN STRADA CON UNA ZUCCHINA
(Bollate città di pervertiti sessuali?)

PARTE IL TAPPO DELLA BOTTIGLIA E GIOVANE PERDE UN OCCHIO


MINACCIA DI TOGLIERSI LA VITA CON UNA PENNA DUE VIGILESSE LO CONVINCONO A FARSI CURARE


PRECIPITA DAL 2° PIANO: SI ROMPE UN CALCAGNO


BAGNINO PICCHIATO E BUTTATO IN PISCINA (e poi si rompe un calcagno, forse)

I LADRI SI SCHIANTANO AL CASELLO

CIOCCOLATO AMARO PER IL COMUNE: SALTA LA TERZA EDIZIONE DELLA FESTA (sottolineiamo l'arguzia del titolista, la passione e l'amore per i giochi di parole)

SPACCANO, RUBANO E SPORCANO IN PISCINA POI FANNO I LORO BISOGNI DENTRO LA VASCA

BOLLATE: I BAMBINI LANCIANO L'ALLARME:«PAPÀ, C'È IL FUOCO NELLA NOSTRA STANZA» (parole dure..)

L'AUTO RUBATA SI FERMA, PRESI MENTRE LA SPINGONO


infine il drammatico
RUBANO CARAMELLE

Piccole irrealtà crescono

Ecco uno di quei libri di cui si sente parlare continuamente e che si leggerà, ma "prima o poi". Oggi mi sono deciso, e già dopo i primi "articoli" (?) sono rimasto stupefatto almeno quanto mi aspettavo.
Una cosa per tutte che vorrei immodestamente mettere in collegamento con il titolo del blog:

"Quasi immediatamente, la realtà ha ceduto in più punti. Quel ch'è certo, è che anelava di cedere. [...] Inutile rispondere che anche la realtà è ordinata. Sarà magari ordinata, ma secondo leggi divine - traduco: inumane - che non finiamo mai di scoprire. Tlön sarà un labirinto, ma è un labirinto ordito dagli uomini, destinato a esser decifrato dagli uomini".

Chi parte insieme a me?

martedì 8 luglio 2008

Infine

ce l'ho fatta. Eccomi qui. Non so che dire. Sono diplomato, diosanto. Dopo l'esecuzione tanta stanchezza, poi soddisfazione. E poi? E poi a casa oggi pomeriggio mi sono steso sul letto e ho ripensato a me bambino quando appena iniziavo a frequentare il conservatorio, il mio maestro, i miei amici pianisti cantanti e saltimbanchi di vario tipo. Mi sono messo a piangere come un fringuello, e allora mi sono sentito felice :)


Mothersbaugh's Canon

(ascoltatela, mi raccomando)

lunedì 7 luglio 2008

Io prima degli esami soglio...

...guardare un film, mangiare un gelato, disegnare. Il film è Broken Flowers con Bill Murray di Jim Jarmush. Bellino, ma poteva essere meglio. Sì. Il gelato era al tartufo: ottimo. Il disegno ha invece come protagonista mio fratello e ne sono incredibilmente soddisfatto. Ho lasciato qualche errore e qualche cancellatura per rendere tutto molto più umano. No, scherzo, in realtà non so usare per niente Photoshop (e non so neanche modificare le dimensioni in byte delle immagini : -O)

Il foglio è piegato:






























poi il foglio si apre... sorpresa!:



















hahaha!

Sì, questo è il blog di un bambino.

mercoledì 18 giugno 2008

Quanto siete disposti a spendere per vincere un milione?

Non so come mi sia potuto accadere, ma si è cancellato il post del gioco all'asta ecc. Lo risporto qui aggiungendo un edit alla fine.



Molti molti molti anni fa (ma davvero molti, infatti io ero un bimbetto che frequentava i forum [puah, i forum!]) lessi su un forum veramente orribile un post incredibilmente sensato, che colpì me stesso bambino e che non dimenticai mai più. Vi era esposto un aneddoto di cui ho purtroppo dimenticato l'autore e anche i particolari. Il senso però lo tengo bene in mente, e ora proverò a ricostruirlo.


Facciamo un gioco, e questo gioco è una specie di asta in cui il premio è un milione di euro. Le regole rispetto ad un'asta tradizionale sono leggermente diverse, e cioè vince il milione chi fa l'offerta più alta ma, una volta che un partecipante si aggiudica il milione, vengono sottratte tutte le somme proposte sia del vincitore sia dei perdenti. Per semplificare ipotizziamo che all'asta partecipino due concorrenti, i famosi A e B. Inizialmente A offre 100 euro, B rilancia di 200, A rilancia di 1000, B a questo punto finisce i soldi e A vince 999'000 (e cioè il malloppo meno la somma proposta da A) B perde 200 euro e non guadagna nulla. La domanda sarebbe: quanto siamo disposti a perdere per vincere un milione? Ci verrebbe da dire: 999'999 euro (in modo da vincere almeno un euro!), e invece non è così. Una volta arrivati al momento in cui A punta 999'998 e B 999'999 A non metterà fine all'asta come si potrebbe pensare: se farà così non solo farà vincere B, ma perderà anche tutto. Conviene puntare un milione per avere un milione. Ma a questo punto diventa ovvio che neanche B vuole perdere, e quindi l'asta irrazionalmente continua, e può continuare fino all'infinito: ogni giocatore spererà che l'altro si arrenda in modo da recuperare IL POSSIBILE che ad un certo punto sarà sempre e comunque negativo. A offrirà 1'200'000 euro sperando di aggiudicarsi il milione in modo da perdere "solo" 200'000 euro anziché 1'200'000. Credo sia chiaro.
Come si può uscire da questo inferno? Semplicemente decidendosi a perdere una certa quantità prima di ritrovarsi a perderne una maggiore (sperando sempre in un premio che non arriverà mai). Ancora meglio sarebbe non iniziare affatto l'asta! Cosa vorrei comunicare con ciò? Fermarsi prima che... suppongo che abbiate capito benissimo.

Io ho spiegato il tutto veramente male, spero che un briciolo di significato sia penetrato attraverso il mio linguaggio abbozzato e primitivo, e che possiate trarne le dovute conclusioni, se lo ritenete necessario.

Questa cosa mi colpì molto anche se oggi non saprei dire se si tratti di un racconto saggio, ingenuo o infantile. In ogni caso ho pensato di condividerlo: magari qualcuno ne conosce la provenienza. Sarebbe veramente bello scoprire l'autore di una storiella che ho memorizzato per così tanti anni. Vi saluto.

[EDIT] Tra le centinaia e centinaia di commenti ricevuti Alex (Iliade XXIII) mi informa che il gioco è stato inventato da Martin Shubik (INFO). Grandissimo, non speravo più che qualcuno potesse rintracciare la fonte. Grazie!