mercoledì 6 maggio 2009

ho avuto il pensiero di avere una visione

L'uomo entrò nella cella, ovviamente buia e opprimente. Il poveretto giaceva su una specie di materasso (un giorno fu bianco), catene ai polsi attaccate ai muri, diverse ferite un po' ovunque, barba incolta e nudo come un vermaccio.
Il torturatore gli si avvicino e lo punzecchiò con un ferrò appuntito. Il torturato si dimenò il più possibile, fino a ritrovarsi in una posizione assurda, un po' come quella che assumono quelli che si buttano da un palazzo, quando li ricalcano con il gesso. Era una posizione molto buffa.
In quel momento l'uomo con il ferro notò quella strana contorsione, si fermò e rise leggermente.
Il torturato prese coscienza che si trovava in una posizione ben strana, se la raffigurò, e rise anche lui. Come due coglioni, torturatore e torturato, si fecero una bella risata.


[da quel giorno in poi divennero grandi amici, finché il giorno dopo il torturatore non lo uccise]

fine.

2 commenti:

Amaranta ha detto...

Ne hai d'ironia Vaaal!
E' davvero una chicca questo racconto.
Hai un modo di raccontare molto personale. E molto sarcastico.
Riconoscibilissimo. E' il tuo marchio d'autore.
Mi piace moltissimo leggere oltre che scrivere e di blog ben fatti ce ne sono una infinità.
Ma di quelli con uno stile davvero prsonale, d'autore, non ce ne sono poi così tanti.
Il tuo blog, invece, lo ha.
E' un piacere leggerti.
Penso sinceramente che tu sia molto bravo.
Al prossimo post
Ciao
Marilena

Vaaal ha detto...

grazie davvero Marilena, mi stai facendo sentire orgoglioso : )

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