Avete presente il mio precedente post? Ho trovato alcune correlazioni con questo brano di M. Friedman, in "Liberi di scegliere" ed. Tea p.29; comunque è interessante da leggere.
"Generalmente si ritiene che la
Prendiamo, per esempio, la lingua. Essa ha una struttura complessa in continua evoluzione. Ha un ordine ben definito, che però non è stato pianificato da nessun organismo centrale. Nessuno ha deciso le parole da introdurre nella lingua, le regole grammaticali, oppure quali parole dovevano essere aggettivi e quali sostantivi. L'Accademia di Francia si propone di controllare i mutamenti nella lingua francese, ma si tratta di un fenomeno relativamente recente. L'Accademia di Francia fu istituita molto tempo dopo che il francese era già una lingua altamente strutturata e la sua funziona consiste principalmente nel ratificare cambiamenti sui quali non ha nessun controllo. Quanto alle altre lingue, sono poche quelle che hanno un organismo del genere.
Come si sviluppa una lingua? In gran parte nello stesso modo in cui un sistema economico si sviluppa attraverso il mercato: attraverso la volontaria cooperazione tra individui, che in questo caso cercanodi scambiare idee o informazioni o chiacchiere invece di merci e servizi.
A una parola viene attribuito questo o quel significato e, quando se ne presenta l'esigenza, si aggiungono nuove parole. Si sviluppano usi grammaticali che solo più tardi vengono codificati in regole. Due parti che desiderano comunicare tra di lor,o traggono entrambe vantaggio dal fatto di essere giunte a un accordo sulle parole da usare. Mano a mano che una cerchia sempre più grande di uomini trova vantaggioso comunicare gli uni con gli altri, si diffonde un uso comune che vene codificato nei dizionari. Non vi è mai coercizione, né l'intervento di un pianificatore centrale* con il potere di impartire ordini, benché negli anni più recenti il sistema della scuola pubblica abbia giocato un ruolo importante nella standardizzazione dell'uso."
*nel mio dialogo era appunto prevista la pianificazione centrale del linguaggio. Molte cose, chiaramente funzionali in una organizzazione libera, sembrano assurde a chi è abituato a vederle pianificate dall'alto. In un regime dove i matrimoni vengono scelti da organi appositi potrebbe sembrare assurdo l'idea di scegliere liberamente il proprio partner (immaginate le possibili obiezioni: "poi la società va in frantumi" "le persone non possono scegliere da sole con chi andare,
allo stesso modo molte cose che a noi sembrano funzionalmente impossibili se svincolate da una pianificazione centralizzata potrebbero essere gestite con altrettanta facilità (e più efficacemente) da un società libera.
venerdì 27 marzo 2009
pianificazione centrale
Pubblicato da Vaaal alle 19:48
Etichette: Libertà, Linguaggio, Milton Friedman, Pianificazione
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2 commenti:
davvero bel blog, ottimi articoli.
Ciao domenico, grazie : )
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