Dunque, velocemente, il libero arbitrio è impossibile.
Ma allora parlare con qualcuno e spiegargli perché sta sbagliando o perché è nel giusto a cosa serve? (non ho intenzione in questo post di esprimermi con precisione) In fondo se tutto ciò che pensa è dovuto da una scarica di neuroni fisicamente determinati, che impatto potrà mai avere l'aria che io butto dalla mia bocca?
Questo ragionamento confonde due livelli: il primo è quello nelle quali le persone sono libere (cioè, ingenuamente, credono di scegliere cosa vogliono), livello accettabilissimo quando ci troviamo in una situazione comune. L'altro è quello del determinismo, livello inattaccabile se guardiamo dai neuroni in giù.
E quindi, così come chi ti sta di fronte e ascolta il tuo ragionamento non è libero di scegliere come i suoi neuroni scaricheranno, allo stesso modo chi parla (tu) non è libero di scegliere come i propri neuroni scaricheranno e muoveranno la propria bocca.
Quindi, se vediamo tutto da un certo livello, ciò che noi liberamente diciamo verrà liberamente assimilato da chi si ascolta.
A livello più microscopico, invece, i pattern di scarica neuronali del nostro cervello causano un pattern di scarica neuronale in altri cervelli.
L'immagine migliore che trovo per descrivere questo processo è pensare che gli altri siano dei neuroni giganteschi che scarichino direttamente nei nostri cervelli, causando modificazioni più o meno rilevanti.
Oppure, se vogliamo osservare le persone ma guardarle dal punto di vista neuronale (e cioè, contemporaneamente concentrarci su due livelli), ecco qui:
vediamo qui i fasci di assoni dei neuroni decorrere da un cervello all'altro. (Ovviamente l'immagine non pretende di rappresentare con perfetto isomorfismo la realtà.)
Quindi, semplificando, così interagiamo liberamente.
(credo che il nocciolo di quest'idea sia di Hofstadter, mutuata dal suo "Anelli nell'Io")
martedì 10 marzo 2009
Coniugare queste due cose qui
Pubblicato da Vaaal alle 12:32
Etichette: Hofstadter, Immagini, libero arbitrio, neuroni
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