La definizione di semi-libertario deriva dalla mia diciamo così timidezza e insicurezza: non sono abbastanza coraggioso o abbastanza sicuro di essere un libertario; anche se lo fossi (inconsapevolmente), non sono completamente certo che l'approccio di seguito utilizzato per l'analisi di iPod, informazioni e danni sia completamente libertario. Insomma, sono delle considerazioni fatte da ME, e forse io sono libertario, ma non ne sono sicuro; da cui l'espressione -semi-libertario-.
L'iPod di una ragazzina le esplode in mano e questa (la ragazzina) chiede un risarcimento. La apple afferma di poter risarcire unicamente il prezzo dell' iPod, ma a condizione che la faccenda rimanga -sotto silenzio-. Le implicazioni qui sono molteplici: il diritto della ragazzina di chiedere un rimborso, il dovere dell'azienda di rimborsare, nel contempo il diritto (?) dei cittadini ad essere informati per eventuali pericoli, il dovere (?) dell'azienda di informarli e di essere trasparente e di dover rimborsare alla ragazzina gli eventuali danni fisici a parte il prezzo dell'oggetto stesso senza avviare manovre che a prima vista possono sembrare truffaldine perché danneggiano tutta la comunità di ignari consumatori di prodotti mele-dotati. Insomma, un casino così grande che ci ritroviamo un po' spaesati. L'approccio definito (da me) semi-libertario (che forse, come detto sopra, è un approccio TOTALMENTE libertario, ma io non lo saprei) può esserci utile, anzi utilissimo, illuminante.
Il problema che qui affronto (e che raramente ho visto affrontare nei varii paper libertari) è quello dell'informazione. Una azienda può mettere in commercio materiale difettoso senza informare i clienti? Un innamorato ideologicamente cieco per la liberà risponderebbe senza dubbio con un SI' a tutto petto. Anche se questa risposta può apparire estremamente strana e immorale, io credo che sia quella giusta: vediamo infatti cosa accade in una società libera di questo tipo senza l'intervento bollino-statale.
Il punto importante che vi invito a considerare attentamente lasciando perdere la sua ovvietà è che l'informazione può avere un certo valore per l'individuo. Per un individo sapere che l'iPod potrebbe scoppiargli in mano o che una televisione blocca automaticamente i canali erotici può essere estremamente importante. In poche parole vi è una domanda di informazione, domanda intesa in questo senso: le persone sono disposte a sacrificare qualcosa in cambio di informazioni per loro importanti.
Quando x vale qualcosa per qualcuno è possibile che qualcun'altro offrirà x per qualcosa. -Devo- mantenermi sul vago, anche se è ovvio che il qualcosa più usato sono i soldi. Comunque non solo: i blogger che danno informazioni utili che hanno valore per qualcuno potrebbero ad esempio farlo perché vogliono essere letti e provano un piacere infantile ma comprensibile nello scalare una classifica. Il punto è che questa domanda viene in qualche modo soddisfatta.
Faccio notare velocemente come non tutta l'informazione merita di essere divulgata, semplicemente perché ad alcune persone non interessano alcune cose, e le cose che interessano o meno sono semplicemente soggettive.
Veniamo al caso pratico: quanto vale l'informazione che l'iPod potrebbe scoppiarci in mano? Il valore cambia ovviamente da persona a persona. Per la apple a quanto pare questa informazione non è tanto importante, infatti decide di spendere solo 162 sterline.
La ragazzina invece pensa di poter guadagnare di più diffondendo l'informazione: è una piccola imprenditrice perché SA che questa informazione potrebbe interessare molta gente e valuta il suo silenzio > di 162 sterline. Possiamo facilmente immaginare che effettivamente la richiesta di essere informati su iPod scoppiettanti può valere un bel po' per diverse persone [aggiungo qui che, se non si fosse capito, tali informazioni vengono divulgate tramite i mezzi soliti cioè stampa blog urlatori che guadagnano di più se scrivono/dicono cose che -interessano- alla gente]. La domanda di mercato (e cioè la richiesta di avere informazioni) viene automaticamente soddisfatta, senza che nessuno sia costretto coercitivamente a fare qualcosa o a stampare un certo bollino.
A questo punto i consumatori sono "consapevoli", e cioè possono effettuare scelte razionali: possono decidere se il rischio che un iPod scoppi in mano valga il valore dell'iPod stesso o se invece no. Ciò non è banale e non è richiesto l'intervento di qualcuno per togliere dal mercato un prodotto potenzialmente pericoloso. Possiamo senza dubbio immaginare mister X desideroso di vivere una vita spericolata e circondarsi quindi di oggetti pericolosi. Perché tale mister X non potrebbe valutare il rischio come un fattore positivo? D'altro canto se molte persone si lasciano convincere a non comprare prototti non sicuri la apple dovrà aumentare la sicurezza dei suoi congegni. La sicurezza non è un valore assoluto, e la sicurezza ASSOLUTA non è (forse) possibile né (sicuramente) auspicabile. Il "limite" di sicurezza viene scelto dal mercato automaticamente.
E se la apple avesse offerto un prezzo "adeguato", cosa sarebbe accaduto?
Quanto deve offrire la Apple per comprare il silenzio della ragazzina? Avrebbe dovuto offrire -un valore maggiore dell'informazione stessa! Questo è incredibilmente giusto e corretto e non porta a nessuna conseguenza immorale. Se la ragazza accetta ad esempio 10 000 euro per il suo silenzio, vuol dire che ella aveva valutato il prezzo per il popolo di ottenere la suddetta informazione inferiore a 10 000 euro [questo in quanto, se fosse stato altrimenti, alla ragazza sarebbe convenuto -divulgare- l'informazione]. Ciò vuol dire semplicemente che, per la massa di persone desiderose di informazioni, l'informazione suddetta non è -abbastanza importante-.
Non c'è alcuna motivazione razionale per cui l'interesse di una certa parte della popolazione (e cioè quelli interessati alla salvaguardia dei loro arti durante la fruizione di un certo prodotto) debba essere moralmente superiore e favorito rispetto all'interesse di una ditta (formata anch'essa da individui che pensano amano e mangiano come gli altri). In questo caso, il valore del silenzio per la ditta è maggiore del valore di essere informati della seconda, il che, ricordando che l'informazione non ha un valore assoluto, è giusto e bello.
Quindi la morale è: non preoccupatevi di morire intossicati al prossimo morso, non preoccupatevi che il vostro pc possa esplodervi in faccia, non preoccupatevi di queste cose. Se c'era da sapere qualcosa di importante* l'avete probabilmente saputo.
*sebbene questo può sembrare soggettivo fino alla dispersione, faccio presente che per gli esseri umani è più o meno chiaro quali sono le informazioni importanti e quali no: quelle sulla salute, ad esempio, escono sempre a galla. Inoltre il potere totale dei consumatori (espresso tramite la loro normale sete di informazione e quindi attraverso la loro azione di comprare/visualizzare giornali/blog (ecc)) è elevato, essendo un gruppo talmente numeroso da neutralizzare (in genere) il potere in termini di danaro della singola azienda (ciò doveva apparire ovvio già da prima).
Questo post incredibilmente ferraginoso era nella mia mente molto più illuminante.
[ es pratico: vorrei far notare come tutte le persone che attaccano il McDonald perché "chissà cosa ci mettono dentro" SANNO che il McDonald ha una cattiva reputazione sulla qualità del cibo utilizzato e possono compiere delle scelte razionali in merito a frequentare o no tali postacci. Non lo sanno in virtù di una magia che conferisce loro la conoscenza infinita, ma lo sanno perché per l'individuo avere informazioni su ciò che ficca in bocca è abbastanza importante, e quindi è sbucato fuori qualcuno disposto a vendere tale informazione -film contro il mcd. ecc.- comunque sia io, consapevole dei rischi, continuerò ad andarci]
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3 ore fa
5 commenti:
però da dove salta fuori la tv che blocca automaticamente i canali erotici? non era introdotta prima, e sembra emergere da un'esigenza sentita... :D
Bisogna organizzare i propri pensieri e le proprie opinioni all'insegna della semplicità, più che la realtà, dovresti abolire gli eccessi verbali e concettuali(?), che sono inutili per definizione. Solo gli stolti possono farsi sedurre dalla scorza intarsiata che ricopre un contenuto più esile.
Basta dire che:
1) Qualunque prodotto può andare in contro a difetti di fabbrica che, nell'interesse del produttore e del consumatore, devono essere inferiori ad un dato limite di tolleranza. Che vi siano difetti potenzialmente dannosi può meravigliare e indignare solo gli sciocchi (che sono legione).
2) In virtù del fatto che il consumatore è appunto mediamente sciocco, un'azienda ha tutto il diritto di non informare il consumatore di un evento statisticamente poco probabile (come sembra sia il caso dell'iPod) se teme che, facendo il contrario, avrà un calo di vendite dovuto alla stupidità media del consumatore, che appena sente di "pericoli potenziali" - pleonasmo che la dice lunga - interpreta la cosa come se l'evento pericoloso avesse la certezza del 100%.
ciao scimmia, sei chi io pensi che sia? Oppure chi sei? Comunque hai sintetizzato benissimo ciò che volevo dire; devo allenarmi nel tagliare, tagliare, tagliare
Si capisce che la mia sintesi va contestualizzata in funzione dell'effettivo danno. Perché avere lo 0,5% di probabilità di restarci secchi non è lo stesso di avere lo 0,5% di ferirsi una mano. Insomma, si trova il compromesso.
Prabilmente sono chi pensi che io sia. Ma sono solo di passaggio e mi affretto a scomparire. Tante, troppe cose sono cambiate per riannodare i fili. Stammi bene.
magari a qualcuno restarci secchi "vale meno" che rimetterci una mano: ogni consumatore reagisce come crede seguendo la sua razionalità (o il suo istinto, se si vuole). Il mercato si adegua di conseguenza; se non lo fa, perde clienti (l'azienda, in particolare, potrebbe fallire ecc.).
Quindi se tu, ora, la scimmia? : D Se vuoi possiamo riprenderci. Prova con MioNomecognome@hotmail.it , se te lo ricordi ancora e se vuoi. Ciao ciao
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