venerdì 4 gennaio 2008

Dialoghi Sacri 2

T: Cosa è l'intelligenza? Il risultato di un test, forse...

V: Stai scherzando, vero?

T: Sì, sto scherzando, ma sei tu che fai domande difficili, oppure stupide. Non possiamo dare una definizione univoca di intelligenza.

V: Sempre la solita storia! Non possiamo dare una definizione univoca di nulla. Piuttosto pensiamo a dare una definizione che vada approssimativamente bene. Hai tempo da perdere, no?

T: Come sempre. Dunque, sempre seguendo i test di intelligenza che si propongono di solito, l'intelligenza è la capacità logica delle persone. Però mi sembra una definizione veramente incompleta. In fondo si può essere molto intelligenti anche senza sapere qual è il numero che segue una certa serie. Aspetta, partiamo dall'inizio. Come possiamo capire cos'è intelligente?

V: Pensiamo alle persone che definiremmo intelligenti.

T: Non che tutti gli uomini siano d'accordo su quali siano le persone inteliggenti e quali non lo siano. Ricordo una volta di aver letto una definizione di non so chi, che faceva: "intelligente è la persona che riesce ad arrivare velocemente alla soluzione di problemi".

V: Ottima definizione. Non specificare "problemi matematici" aiuta molto, anche se si tende a pensare subito a quelli: possiamo invece riferirci a problemi comuni. Eppure non mi basta. Ho l'idea che l'intelligenza riguardi la capacità di avere uno sguardo "generale superiore", ma non vorrei parlare come un religioso o peggio come un filosofo.

T: Però aspetta: mi sembra proprio la strada giusta. Avere uno sguardo generale delle cose non vuol dire semplicemente ricordarle. Questo si ricollega anche all'idea che l'intelligenza non abbia nulla a che fare con il numero di nozioni apprese, o almeno che non venga definita solo da questo fattore. Avere uno sguardo generale...

V: Sì passa dal particolare al generale quando si riescono a ottenere dei collegamenti tra le varie nozioni! Ti pare?

T: Mi pare giustissimo. E' tutto?

V: Non credo. Una persona può saper fare dei collegamenti, ma se ha soltanto le nozioni di pochi fenomeni può collegare ben poco.

T: Dobbiamo tornare all'inizio?

V: No, dobbiamo soltanto fare una precisazione. Prima hai detto che l'intelligenza non è definita solo dal numero di cose apprese. Vero, non solo, ma anche. Se una persona ha A e B può fare dei collegamenti tra A e B. Se ha A B C D E F può fare moltissimi collegamenti, e questo le permette di avere uno sguardo più generale, o di certo superiore.

T: Bisognerebbe avere una buona memoria, o almeno una memoria. Non solo per non perdere i collegamenti già fatti, ma anche per apprendere e ricordare gli A e B e C di cui abbiamo bisogno.

V: Una persona con poca memoria non può essere intelligente?

T: E' anche vero che una persona con tantissima memoria può NON essere intelligente. Prendi quei famosi gemelli autistici che ricordano tutto e sanno fare a mente calcoli complicatissimi. Esiterei prima di definirli intelligenti solo per la loro abilità.

V: Una persona con poca memoria non potrà mai essere intelligente?

T: Siamo arrivati a questo, e l'accetterei pure. Tanto non cerchiamo definizioni univocamente vere, e questa è approssimativamente giusta e sufficientemente sbagliata da sembrarmi corretta. Dunque l'intelligenza è la capacità di memorizzare elementi e metterli in correlazione tra di loro.

V: E' così che si risolvono velocemente problemi, in effetti.

T: Ma la memoria è poi così importante? ...

12 commenti:

Danilo ha detto...

noooo!!! stacco una attimo dallo studio, do uno sguardo al feed reader leggo il tuo post...si parla delle stesse cose che sto studiando...uff! :)

Vaaal ha detto...

Ohi ohi, studente di psicologia (io inizierò l'università l'anno prossimo). Quale università frequenti?

Danilo ha detto...

si, , aspirante psicologo, frequento alla sapienza...

Giuseppe Lipari ha detto...

ciao,

la tua mi sembra una buona definizione, ci aggiungerei "in maniera innovativa". L'intelligenza è (anche) saper risolvere problemi mai visti prima.

Ma in realtà il problema di "cosa è l'intelligenza" mi sembra assai più complesso di così.

Si dice che Einstein e Feynman fossero dei draghi sui problemi scientifici, ma non avessere ottimi punteggi sulle abilità linguistiche. Il matematico Erdos è stato uno dei più grandi del novecento, ma non sapeva sbucciare un'arancia e non comprendeva bene il concetto di denaro.
Questo per dire che esistono diversi aspetti dell'intelligenza. Ci sono studiosi (non ricordo i nomi adesso) che hanno contato ben sette aspetti, altri nove aspetti dell'intelligenza umana.
Infine, è andato per la maggiore qualche tempo fa un libro intitolato "intelligenza emotiva".

Come vedi, abbiamo ancora tanta strada da percorrere prima di definire l'intelligenza...

Grazie per la visita, cerca di passare ogni tanto se ti interessano questi argomenti!

Francesco ha detto...

definire ciò che a sua volta -fra le tante e molte cose- definisce e ritaglia la realtà -sì, rientra pure qua- è tosto, la tua proposta non è male, io però parlerei al plurale, di varie, ma congiunte, intelligenze più che aspetti della stessa

Vaaal ha detto...

Sì, senza dubbio esistono più modelli di intelligenza. Proprio per questo è difficile misurarla con dei test (o almeno con i test che propongono oggi) che invece sono utili a misurare solo un certo tipo di abilità, in genere quella logica.
Ma saper memorizzare elementi e collegarli tra di loro aiuta non soltanto a capire quale elemento segue una serie o qual è la soluzione di un problema matematico, ma anche a mettere in relazione aspetti della realtà per poterne individuare dei concetti impliciti.

Le definizioni sono delle informazioni molto particolari: è sottointeso che il mio intento non è del tipo rigoroso, ma letterario (suonerà male, ma mi interessa più una definizione bella che una corretta).
Grazie mille per i commenti..!

Francesco ha detto...

hai ragion, evviva le definizioni belle -ma anche un po' quelle brutte-, purché conti l'estetica (leggi:autenticità) e non la metafisica (verità).

Anonimo ha detto...

di sicuro questo discorso è intelligente... e se considerassimo l'intelligenza la configurazione di quelle facoltà mentali e fisiche che permettono un migliore adattamento ai cambiamenti dell'ambiente?

Vaaal ha detto...

Ciao riccardo. Non mi sembra che la tua affermazione possa essere corretta: molte persone sono intelligenti eppure non sanno affatto adattarsi all'ambiente in cui si trovano. Mi vengono in mente tutti quei poeti simbolisti e incompresi che si rifugiano nella loro torre d'avorio ecc. ecc. In genere la figura dell'intellettuale è vista proprio come un emarginato sociale.
Sempre che tu intenda "adattamente all'ambiente" come l'ho inteso io.
Saluti!

Anonimo ha detto...

No l'abbiamo inteso nello stesso modo, ma partiamo da punti di vista differenti, nella valutazione dell'intelligenza penso sia necessario spogliarla di carattere
"ideologico" e considerarla nel suo ruolo naturale come mezzo dell'uomo spoglio di artigli e pelliccia per sopravvivere all'ambiente.

Potrebbe a mio parere essere necessario considerare le differenze fra una persona normale e una "geniale" a livello qualitativo, non quantitavo, perchè comunque considerare Rimbaud una persona estramente intelligente non
ti sembra bho riduttivo?

Magari in un ottica fattoriale dell'intelligenza, (Thunderstone) determinate configurazioni di capacità, contenuti ed operazioni, comportano una qualità aggiunta che priva l'intelligenza di carattere adattativo, ma le conferisce quella capacità "predittiva", quell'anticipazione rispetto i tempi.

ciao, piacere di aver trovato il tuo blog...

Anonimo ha detto...

ops Thurstone non Thunderstone :P

Vaaal ha detto...

Aspetterei prima di definire Rimbaud intelligente o non intelligente. Aspetterei prima di definire chiunque intelligente o non intelligente. E' una cosa troppo relativa. In uno dei prossimi interventi (purtroppo non riesco a scrivere quanto vorrei...) dovrei parlare meglio del concetto di definizioni (secondo la mia visione ovviamente).
Quell'idea alla Thurstone è interessante, ma non sono abbastanza ferrato in materia per poterla giudicare correttamente.

Per quanto riguarda il carattere "ideologico", non la metterei su questo piano. Il tuo modo di intendere l'intelligenza rientra in un altro concetto (adattabilità?), che comunque credo possa entrare anche nella definizione di intelligenza, ma trasversalmente, e non ne costituisca il carattere principale.
Ci leggiamo in giro, ciao : )

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